Badante: un mestiere o un lavoro?
La differenza tra “mestiere” e “lavoro” è, nei fatti, fittizia. Si tende ad attribuire alla parola lavoro uno sfondo salariale, che invece, nella parola mestiere, sembra taciuto – non è così. Il lavoro è, secondo l’opinione dei più, qualcosa che si apprende seguendo un canale, per così dire, “istituzionale” e “canonico”, dunque, un corso di studi, di master, di apprendimento, di stages; mentre il mestiere è qualcosa che si apprende per viva voce, attraverso la frequenza di una “bottega” o di un ambito familiare che svolge una funzione da generazioni. Per meglio dirsi: un mestiere è quello del barbiere, mentre un lavoro è l’impiegato in banca. Questa distinzione, come detto, non regge sul piano della dignità sociale – in quanto ogni cittadino, che sia primario della più importante clinica privata, o che sia un operatore ecologico – ha pari diritto (certo, i mezzi attraverso i quali “far valere” i propri diritti, nell’uno saranno certamente più ampi che nell’altro); non regge nemmeno sullo sfondo economico, in quanto, un barbiere quanto un impiegato di banca è regolarmente arbitrato dalle regole fiscali di un qualsiasi esercente.
Allora: l’esser badante si colloca in quale di queste categorie che abbiamo visto essere nei fatti indistinte?
La badante: a metà strada tra mestiere e lavoro
Esattamente a metà strada: fino a qualche tempo fa era dilagante il fenomeno delle “badanti a nero” poiché si pensava che questa figura di “badante” fosse, in fondo, una sorta di “donna della porta accanto” che fa più cose, oppure una inserviente, da ricompensare con un tot. ad ora; da qualche anno, invece, si è compreso che la badante è un lavoro a tutti gli effetti, con un servizio reso bonariamente, e che deve essere regolamentato fiscalmente, e che la persona che ricopre questo ruolo deve avvalersi di tutti i diritti che le spettano (come tredicesima, o liquidazione).
Tuttavia resta ancora l’idea che sia un mestiere, quando non è così, in quanto: si dice mestiere qualcosa di “tramandato” o in famiglia, o tramite bottega, mentre la maggior parte delle badanti non ha alcuna “tradizione” di badanti alle spalle, se non i tempi che la vita stessa impone come l’aver, magari, assistito un proprio caro che viveva in casa; non c’è alcuna “scuola di formazione” di badanti istituzionalizzata, bensì sono le agenzie di badanti, come AES DOMICILIO, ad indirizzare nell’assumere una preparazione caldeggiando la frequenza di corsi paramedici o OSS, OSA.
Dunque la badante è un lavoro, e come tale va rispettato e trattato, con tutte le precauzioni, soprattutto fiscali, che l’assunzione impone. E’ ovviamente consigliabile rivolgersi ad un’agenzia come AES DOMICILIO per scegliere la propria badante, per sceglierla professionalmente o con tutte le esigenze del proprio caso, demandando l’intero fardello burocratico all’agenzia che si occuperà di tutto al posto vostro.
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