Badante italiano dialetto

Lo Strano Caso delle Badanti che non Conoscono l’Italiano ma Conoscono il Dialetto

Ebbene sì, più volte si è manifestata la difficoltà delle badanti di parlare in un corretto italiano – e ce ne accorgiamo bene durante i colloqui di lavoro – e non è qualcosa di secondario, non è qualcosa di irrilevante:

la comunicazione tra badante e badato è fondamentale.

Purtroppo la nostra lingua è bellissima ed è difficile, ma non dobbiamo dimenticare anche la straordinaria ricchezza del dialetto – gli anziani sono diventati i custodi di queste pietre che nessuno sa più maneggiare, eppure le badanti si ritrovano a dover comunicare in dialetto!

Magari i figli delle persone badante l’hanno dimenticato, il dialetto, o non l’hanno mai imparato dai loro padri, ma quella relazione che nasce tra le mura di casa, quella tra badante e badante, è in grado di riaccendere una intimità che altre persone, anche familiari, purtroppo non sanno suscitare.

«Te, portem scia l’acua e vutem che go de na a lavà i man». Il nonno dà gli ordini, la badante lo guarda e sorride con quell’aria di chi non ha capito un tubo. Il nonno si gira e dice alla nipote: «Te, ma chesta che la capes un tristu?».

L’arrivo di una badante in casa è un sollievo per i parenti ma un trauma per gli anziani che vengono assistiti. Che già devono fare i conti con la vecchiaia, le capacità ridotte e la necessità di farsi accudire come i bambini da un’estranea.

Ma, poi, l’estranea in questione è pure straniera, capisce a fatica l’italiano e quando le si rivolgono in dialetto si sente come il nonno quando lei parla al telefono in polacco con i suoi parenti.

Lucia Salin, di Mediadream, la scena l’ha vista in diretta perché suo nonno la badante ce l’ha e mai che riescano a capirsi. «Siccome stiamo organizzando i corsi per assistenti famigliari – spiega la coordinatrice, che è di Guanzate -, ho pensato che fosse una buona cosa, e anzi necessaria, introdurre anche corsi di dialetto. Del resto molti anziani, parlano solo quello. E anche le badanti parlassero a menadito l’italiano, non si troverebbero lo stesso». Così è comparso l’annuncio per il Trovalavoro: «Corso di formazione in ambito linguistico. Corso di dialetto brianzolo utile per acquisire una conoscenza approfondita della cultura e della “lingua” popolare brianzola.

Il corso ha come obiettivo quello di facilitare la comunicazione con persone anziane che fanno del dialetto brianzolo la loro lingua madre, ed è perciò rivolto soprattutto ad operatori che operano in ambito sociale e sanitario.Gli insegnanti non sono ancora stati trovati. «Ne stiamo selezionando tre – dice ancora la Salin -, che fanno parte di un’associazione che si occupa di portare avanti le tradizioni locali. Ma i nomi non li abbiamo ancora». Per ora non ci sono neanche le iscritte, ma solo perché il corso non è ancora stato pubblicizzato.

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