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La badante si deve alzare di notte?

L’assistenza agli anziani è un argomento che suscita un dibattito costante riguardo alle migliori pratiche e agli standard etici da seguire. Una delle questioni più discusse riguarda la necessità che le badanti conviventi si alzino di notte per assistere gli anziani.

Le esigenze degli anziani infatti, non si limitano al periodo diurno, e spesso possono emergere durante le ore notturne. Problemi come l’insonnia, il bisogno di assistenza per recarsi in bagno, la gestione del dolore o delle malattie croniche possono richiedere l’attenzione di una badante notturna. L’assistenza notturna può contribuire al comfort dell’anziano e alla sua qualità della vita complessiva.

Assistenza notturna: cosa è tenuta a fare la badante convivente?

I contratti di convivenza prevedono un orario lavorativo settimanale di 54 ore, con un massimo di 10 ore giornaliere; questo orario lavorativo è diurno, quindi deve essere compreso tra le 6:00 e le 22:00. Quindi, qualora si rendesse necessaria una prestazione lavorativa notturna, questa non sarebbe prevista dal suddetto contratto.

La badante domestica con contratto per badante convivente, infatti, è tenuta a lavorare 54 ore a settimana (circa 10 ore al giorno) ma in orario diurno, ovvero compreso tra le 6.00 del mattino e le 22.00. Alla badante, poi, spettano di diritto 11 ore continuative di riposo notturno. È difficile infatti immaginare che una persona possa lavorare di giorno e di notte, mantenendo nel tempo una performance soddisfacente di assistenza.

Ma nel contratto della badante convivente è compresa anche la presenza notturna, nella quale, però non è prevista alcuna prestazione di lavoro durante la notte. La badante deve essere presente nella casa dell’anziano che assiste ma solo come mera “presenza” e non come assistenza.

E’ evidente che se la persona assistita ha bisogno di una breve assistenza durante la notte la badante convivente la assisterà; è altresì evidente che si tratterà di una prestazione lavorativa notturna extra, e che quindi andrà retribuita come straordinario (con la maggiorazione prevista per straordinario notturno, pari al 50%). Detto questo certamente la badante di notte, in caso di emergenza, se viene chiamata è tenuta a intervenire, il senso della sua presenza è anche garantire una sicurezza.

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Contratto di presenza notturna: cosa prevede?

Lo stesso ragionamento può essere fatto per i contratti di presenza notturna.
In questo caso il contratto prevede la mera presenza da parte della badante durante la notte, nella quale è libera di dormire.
Anche in questo caso, quindi, qualora si rendesse necessaria una prestazione lavorativa notturna, questa non sarebbe prevista dal suddetto contratto.
Se la persona assistita dovesse aver bisogno di una breve assistenza durante la notte, il lavoratore sicuramente le presterà assistenza ma dovrà essergli corrisposto lo straordinario secondo quanto previsto dal CCNL di categoria.

Infine, parlando di contratti di assistenza notturna la situazione cambia.
L’assistenza notturna prevede che la badante rimanga vigile ed assista la persona durante la notte, qualora ce ne sia bisogno. Ecco quindi che, per questo tipo di contratto, il lavoro notturno è previsto e quindi rientra nel contratto stesso.
In questo caso quindi la badante notturna si deve alzare la notte e non deve esserle corrisposto uno straordinario.

La badante deve alzarsi di notte: conclusioni

Ricapitolando, quando l’assistito é persona non autosufficiente spesso si ha necessità di una persona che resti in casa anche durante la notte. In tal caso é necessario assumere un collaboratore con gli appositi contratti notturni di presenza o assistenza, disciplinati dal CCnl.

Tipi di contratto di lavoro notturno domestico

Le opzioni sono due:

  • l’assistito ha bisogno di cure continue e quindi la badante deve rimanere sveglia tutta la notte. In tal caso, qualora la collocazione temporale della prestazione sia ricompresa tra le ore 20.00 e le ore 8.00, può applicarsi il contratto di c.d. “assistenza notturna” con livello solitamente CS o DS (il livello DS se la badante é formata professionalmente).
  • Il datore di lavoro non ha bisogno di assistenza continua e la badante, che dorme in stanza separata, presta assistenza raramente durante la notte. In tal caso é necessario stipulare un contratto di “presenza notturna” che ha fascia oraria dalle 21.00 e le ore 8.00, con un fisso mensile sempre uguale a prescindere dal livello.

Articolo aggiornato al 22/03/2024