La badante condivisa, cos’è?
La figura della badante è oramai diventata familiare nelle case degli italiani. L’invecchiamento è sempre più in crescita rispetto alle nascite che, invece, risultano sempre più in calo; ciò significa che i nostri condomini sono sempre più abitati da persone anziane, non avvenendo il cosiddetto “cambio generazionale”: come premunirsi in questi casi?
Certo le soluzioni non sono a portata di mano, ma quella più favorita è assumere una badante che faciliti le mansioni quotidiane; ma assumere una badante può raggiungere, a volte, un costo che non viene affrontato “ad occhi chiusi”. Di fatti, a Bologna, è stata adottata una nuova tecnica che viene riassunta nella figura della “badante condivisa”: il fine è quello di far sì che il condominio non sia soltanto sinonimo di tensioni e liti, ma un’opportunità per trovare intese comuni dettate da esigenze di risparmio.
L’idea della badante condivisa
L’idea è che ogni condomino anziano paghi le ore alla badante pro-quota, per cui a fine mese il costo è sicuramente più basso rispetto ad un impegno a tempo pieno, proprio perché la giornata lavorativa della badante condominiale è costituita da tanti contratti part-time quanto sono le persone per cui lavora. Infatti, la badante ottimizza il proprio lavoro non perdendo tempi in spostamenti, svolgendo le stesse mansioni per più persone contemporaneamente, oltre ad avere una reperibilità costante della stessa durante la giornata poiché sempre presente nel condominio.
Quest’ultimo è un fattore fondamentale: uno dei problemi più frequenti è la “reperibilità” delle badanti fuori dal proprio orario di servizio, ciò significa che le urgenze vengono tamponate o chiamando altre badanti – che il più delle volte, non conoscendo il paziente/anziano, rischiano di creare più danni di quanto non ve ne erano prima – o sacrificando il proprio tempo, i propri appuntamenti, ed il più delle volte il proprio tempo lavorativo.
Una badante sempre presente nel proprio condominio è una sicurezza. Ed è – se il lavoro richiesto non è troppo impegnativo per cui si debba disporre di una badante h24 – anche un risparmio.
Badante condivisa, chi la assume?
Nell’eventualità in cui ad assumere la badante sia il condominio, dovrà essere applicato il Contratto Collettivo di lavoro dei proprietari di fabbricati, negli altri casi il contratto collettivo degli studi di amministrazione condominiale: le disposizioni contrattuali, ad ogni modo, coincidono, sia per l’inquadramento, che per la paga e l’orario di lavoro. L’assunzione della badante non deve essere comunicata all’Inps, in quanto non si tratta di rapporto di lavoro domestico, ma va comunicata ai Servizi per il lavoro della propria Regione tramite modello Unilav di assunzione. Saranno poi i Servizi per l’impiego a comunicare l’assunzione all’Inps, all’Inail, alla Direzione Territoriale del Lavoro ed all’agenzia delle Entrate.
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