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La sanatoria delle badanti

Come funziona una sanatoria: una volta presentata la domanda di sanatoria per i lavoratori stranieri, lo Sportello Unico per l’Immigrazione procede alla verifica della sua ammissibilità ed acquisisce il parere della Questura al fine di verificare che non vi siano ostacoli (come ad esempio condanne, anche se non definitive, per i reati previsti dagli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale).

Una volta completate tutte le verifiche necessarie, lo Sportello Unico per l’Immigrazione convoca le parti interessati al fine di stipulare il contratto di soggiorno e presentare la richiesta del permesso di soggiorno motivata da lavoro subordinato, come può essere quello di badante convivente.

Dal momento della stipulazione del contratto di soggiorno il datore di lavoro ha a disposizione 24 ore di tempo per comunicare all’Inps l’avvenuta assunzione.

Ricordiamo, inoltre, che nel periodo incluso tra l’entrata in vigore della legge e la conclusione del procedimento di sanatoria vengono sospesi sia procedimenti penali sia quelli amministrativi verso i lavoratori e i datori di lavoro relativamente alle violazioni delle norme concernenti l’ingresso ed il soggiorno nel nostro paese e l’impiego di lavoro nero.

Tuttavia se il procedimento di sanatoria viene respinto, la sospensione di cui sopra cessa dal momento del rigetto.

Una delle principali ragioni che hanno motivato la scelta del governo di proporre la sanatoria coincide la normalizzazione di alcune irregolarità.

Gli stessi principi si applicano agli extracomunitari, la cui situazione è aggravata dal possibile reato di clandestinità.

Per ottenere il regolare permesso di soggiorno, l’attestazione di svolgere un lavoro è fondamentale e, attraverso la sanatoria, gli stranieri possono vedersi riconoscere diritti basilari.

Se il datore o il lavoratore presentano dichiarazioni o attestazioni false incorrono nelle sanzioni previste dal codice penale e dalle altre leggi che regolano la materia.

In questa sede ricordiamo che la pena prevista per la contraffazione di documenti prevede il carcere fino a sei anni e che inevitabilmente anche il permesso di soggiorno ottenuto sulla base di dichiarazioni mendaci è nullo.

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