badante infedele caso di legge

Il Caso Della Badante “INFEDELE”

Una badante infedele, già indagata per circonvenzione di incapace e auto-riciclaggio, dopo aver sottratto 700 mila euro alla sua assistita, è stata ora indagata anche per distruzione di cadavere.

Si tratta degli sviluppi delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Pordenone nei confronti dell’assistente familiare di una donna novantunenne (deceduta a fine 2017) e del figlio disabile, entrambi affetti da varie patologie mediche e psicologicamente fragili, ai quali, secondo le Fiamme Gialle, dopo aver guadagnato la fiducia e la familiarità, ha sottratto l’enorme cifra di denaro.

La badante con i proventi del reato ha acquistato gioielli, un’auto, ha sottoscritto titoli e polizze assicurative. Tra l’altro, il giorno del decesso, avvenuto alla sola presenza della badante, quest’ultima non aveva avvisato alcun familiare, provvedendo autonomamente a disporre, nel giro di poche ore, la cremazione, e così precludendo la possibilità di svolgere esami autoptici sulla salma.

Incredibile, ma vero.

Le disposizioni normative in materia di cremazione prevedono, infatti, che l’operazione sia perfezionabile esclusivamente in presenza di manifesta volontà del defunto mediante disposizione testamentaria o dal parente più prossimo, tramite una specifica dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

La badante in questione, invece, aveva provveduto alla cremazione presso l’ufficio comunale, facendo apporre la firma del figlio disabile, in quei frangenti addirittura ancora ignaro della morte del genitore, perfezionando la procedura con l’ausilio del rappresentante della società di servizi funebri, ora indagato per reato di favoreggiamento.

Il Gip aveva già disposto nei confronti della badante un provvedimento di sequestro preventivo di disponibilità e valori per complessivi 1,212 milioni di euro, attuato su una polizza vita di 300 mila euro, due immobili, titoli di investimento postali, denaro e gioielli. E’ anche indagato per favoreggiamento il responsabile dell’ufficio postale dove sono state condotte le operazioni finanziarie caratterizzate da sistematiche e ripetute anomalie.

Il tema dell’affidabilità delle badanti è molto sentito dalle famiglie italiane ed è un tema caldo dei nostri giorni. Proprio in Friuli nell’ottobre 2019 è stata creata la prima legge regionale in materia di assistenti familiari e la proposta per una normativa nazionale in quanto i casi delle badanti “infedeli” aumentavano a dismisura.

La legge sulle badanti riconosce la figura dell’assistente familiare e prevede interventi di formazione, di promozione dell’incontro tra domande e offerte di lavoro. Per le famiglie sono state inoltre previste misure di sostegno economico per chi si avvale delle badanti, sono previste, infine, azioni di monitoraggio e verifica degli interventi per il controllo della consistenza del fenomeno e dei suoi effetti sul sistema complessivo dei servizi territoriali.

Registro assistenti familiari

In Lazio è invece nato Il Registro assistenti familiari, una banca dati dove si può iscrivere chi svolge o vuole svolgere l’attività di Assistente Familiare.

Il che risulta molto utile proprio per garantire la presenza di un registro che sia in grado di monitorare la situazione attuale in questo settore lavorativo.

Si possono iscrivere sia persone in cerca di occupazione, sia quelle impegnate nel lavoro, per essere contattate da chi ha bisogno ed è alla ricerca di un/una Assistente Familiare qualificata.

Il registro si può considerare pertanto un “albo” vero e proprio che si mette a disposizione dei cittadini per facilitare la ricerca di personale qualificato e referenziato. Anche la Lombardia si sta muovendo nella stessa direzione, con il “Piano per l’istituzione degli sportelli e registro per assistenti familiare”, ma manca tuttavia una legge organica a livello nazionale, con la creazione di un Albo che preveda requisiti precisi di onorabilità e affidabilità, formazione e verifiche periodiche.

Mancanze ancora troppo gravi se consideriamo questo settore uno dei più fragili e nello stesso tempo uno dei più importanti nell’ambito familiare.

Questo non è certo l’unico episodio di badante “infedele”, moltissimi sono i casi di chi si approfitta delle famiglie per poi rubare o maltrattare gli assistiti:

  • colpa di chi si fida degli sconosciuti?
  • Colpa di chi assume a nero?
  • Colpa di chi non prevede una normativa chiara e completa?

Sicuramente non affidarsi alla legge è il primo passo per rischiare di mettersi in casa un ladro o un soggetto dalle cattive intenzioni; solo un’impresa qualificata e con anni di esperienza può garantirvi rispetto, ordine e competenza.

 

I casi di badanti infedele rischiano di moltiplicarsi a dismisura se non si prendono precauzioni: i nostri cari vanno protetti con tutte le nostre forze; è nostro dovere evitare episodi di questo genere e fare in modo che, laddove accadano, siano messi al bando, siano denunciati e si faccia in modo che non esercitino più una tale professione.

Per essere badanti occorre un naturale istinto all’assistenza, per fare in modo che chi li circonda stia bene, sia sereno, viva una vita migliore di quello che gli si prospetta, trascorra gli ultimi anni nella più totale sicurezza e viva insieme ai suoi cari senza gravare troppo.

L’ordine e l’organizzazione che l’agenzia per badanti Aes Domicilio presta nel suo lavoro rende il tutto equilibrato sia dal punto di vista del lavoratore che del datore di lavoro. La professionalità con cui prepara alla assistenza è il biglietto da visita più importante quando si deve restare a contatto così tanto tempo con pazienti e famiglie.

AES Domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia (badante a Como, badante Monza, badante Lecco, ecc.).