Maltrattamenti case riposo

Maltrattamenti Nelle Case Di Riposo

Sembra che le cose si ripetano senza un senso di ciò che è avvenuto prima, cioè senza alcuna consapevolezza di miglioramento: le violenze nelle case di riposo sono numerosissime e spesso poco evidenti ai più in quanto sono delle realtà chiuse, non sempre aperte come sembra o come fanno sembrare; molte volte ci sono dei vincoli nelle visite in termini di giorni e di orari nonché di durata.

Questo modus operandi è davvero vergognoso! Ma ancor più vergognoso è la coltre di omertà che si diffonde intorno a queste strutture, quasi fossero delle istituzioni intoccabili dove il più delle volte a renderle tali è solo una stupida reverenza da parte dei parenti delle persone ospitate e da parte di quest’ultime stesse.

Il perché? È molto semplice: gli anziani per paura di creare problemi ai propri parenti, subiscono in silenzio ciò che accade; i parenti, non potendo fare altrimenti né assumersi ulteriori responsabilità o ‘seccature’ di eventuali denunce e trasferimenti decidono di vivere in uno stato di consapevole ignoranza per paura di ‘essere costretti’ a venire a conoscenza di qualcosa di sgradevole, tale per cui ciò sporcherebbe le loro coscienze.

È brutale da dire, forse anche spietato ma i comportamenti spietati non possono che richiamare a ragionamenti altrettanto spietati i quali, però, si prefiggono l’intento di star dicendo la verità.

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Ad esempio, a Bologna, il 16 Novembre 2020 è apparsa la notizia di anziani maltrattati in Emilia Romagna, a seguito di un’operazione dei Carabinieri definita “Inferno”! Gli ospiti delle RSA ispezionate erano costretti a subire vessazioni e umiliazioni di ogni tipo, frasi shock compaiono nelle intercettazioni. Al termine dell’indagine i carabinieri del Nas di Bologna hanno arrestato 4 persone (ai domiciliari), due a Modena, una a Bologna e una a Reggio Emilia: sono il gestore di una struttura ricettiva per anziani e 3 collaboratrici, tutti accusati di maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria.

‘attività investigativa ha consentito di individuare la sistematica e continuata modalità vessatoria, violenta, minacciosa e ingiuriosa con cui gli indagati si rapportavano ai 9 anziani, ospiti ultraottantenni della struttura, ai quali venivano somministrate anche terapie in assenza di prescrizione medica.

Ciò che maggiormente terrorizza le nostre coscienze è che questi scempi possano accadere ovunque e comunque: non ci possiamo difendere da ciò che non vediamo se non in un modo: prevenendo. Prevenire non è meglio che curare, prevenire è già curare e prendersi cura, e questo può essere fatto soltanto attraverso le nostre scelte ed i nostri affetti; scegliendo, anziché una RSA in cui non è detto che accadano queste, ma è sicuramente possibile, una badante.

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