Domande risposte sportello badanti

Lo sportello di AES Domicilio: “AES Ascolta” – Luglio

(LE NOSTRE RISPOSTE ALLE VOSTRE DOMANDE DI LUGLIO)

(Aes Ascolta è uno “sportello”, ovvero, ci arrivano molte domande dai nostri clienti, alcune via e-mail, altre telefonicamente, altre ancora per mezzo di commenti sui nostri social; il nostro compito è quello di raccogliere le vostre domande più pertinenti e di dare pubbliche risposte, in modo tale che tutti possano usufruire di maggiori chiarimenti e delucidazioni. Grazie a tutti coloro che intervengono. I nomi delle persone citate in questa intervista sono frutto della fantasia, per tutelare la privacy delle persone.)

 

 1)

Utente: Ciao AES, volevo farti una domanda sciocca, ma in questo periodo molto calzante. La badante di mia zia è una persona splendida ma temo ponga in secondo piano l’aspetto nutrizionale di mia zia, ed in particolar modo penso la faccia “bere poco” – essendo medico mi sono accorto di alcune cose. Tu dici che è il caso di ricordarglielo?

AES: Carissimo Utente, innanzitutto grazie per averci contattato, e comunque nessuna domanda è veramente sciocca quando si tratta di avere a cuore la salute dei propri cari. Dunque, sì, devi dirglielo, a maggior ragione se ciò è comprovato dalle tue conoscenze scientifiche. Però fai attenzione, compito della badante non è sempre quello di andare a fare la spesa e comprare pure l’acqua. Anche i familiari devono avere qualche cosa da fare. Però mi hai dato lo spunto per parlare di una cosa importante. L’organismo di una persona sana è in grado di contrastare gli effetti del caldo abbassando la temperatura della pelle attraverso la produzione di sudore, una sostanza composta quasi esclusiva-mente da acqua e sali minerali. Con il caldo si possono perdere anche diversi litri di acqua al giorno ed è necessario recuperarli bevendo molti liquidi. Nei soggetti a rischio la regolazione della temperatura cutanea attraverso la produzione di sudore può essere poco efficiente, oppure l’assunzione di acqua può essere inadeguata. Molte delle persone a rischio non avvertono o avvertono poco il senso di sete. La comparsa di crampi, eritemi (piccoli arrossamenti) e papule (piccoli rigonfiamenti solidi della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, an-dare regolarmente in bagno, lavarsi), sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita.

 

2)

Utente: Ciao AES, parto subito – come si dice – “in quinta”: mia madre ha 96 anni ed ha paura del buio, l’altra sera mi ha confessato che la sua badante la costringe a tenere la luce chiusa, cosa posso fare? Grazie mille.

AES: Gentile Utente, grazie per la franchezza con cui hai esposto il tuo problema, e ti dirò: la cosa non è del tutto secondaria. La badante ha comunque l’obbligo di mettere a proprio agio l’assistito, sempre, qualora la cosa richiesta non lo danneggi né lo metta in pericolo, oppure non vi sia un espresso e dichiarato divieto da parte dei familiari di non fare quella determinata cosa.

Siamo abituati a pensare che la paura del buio riguardi i ragazzini; che il tenere la luce accesa riguardi li bambini, e quei genitori che dopo essersi addormentati gliela spengono. Ma non sempre è così.

Più volte si è parlato, negli anziani, di un ritorno all’infanzia: gli anziani, di fatti, sono come grandi bambini ma con la mente da adulti, eppure alcune paure, alcune fobie ricompaiono. Tra queste c’è proprio la paura del buio, ma perché? Vediamo innanzitutto di cosa si sta parlando, ovvero: cos’è la paura del buio?

Negli anziani questa paura tende a ricomparire poiché la fragilità del corpo dell’anziano, accompagnata alla fragilità psicologica, instillano un sentimento di impotenza e dunque un sentimento di assistenza maggiore, proprio come nei bambini; la differenza è che gli anziani non si placano facilmente, e soprattutto, non hanno sempre accanto persone amiche che possano calmarli, ecco perché la presenza della badante è importantissima.

Proprio per instaurare questo rapporto di reciproca fiducia, e che riesca ad estinguere anche questa paure, che noi chiamiamo banali ma che possono incidere non poco nella vita di un anziano.

 

3)

Utente: Carissimo AES, mi chiamo Pandolfo ed ho bisogno di un consiglio: temo che la mia badante celi un passato oscuro ed ho paura che questo possa incidere sulla condotta e sulla permanenza presso mia madre. Hai qualche consiglio?

AES: Caro Pandolfo, hai toccato un tasto molto delicato.  E voglio risponderti così:

La badante è ai nostri occhi una figura assistenziale, cioè, una figura che deve prendersi cura nei nostri cari; ed istintivamente tendiamo a credere che la persona che debba tenere al sicuro i nostri cari sia, anch’essa, una persona “sicura”, cioè premurosa e non pericolosa, pulita e non trascurata, gentile e non maleducata.

Affidarsi ad un’associazione di assistenza anziani come AES DOMICILIO (molto di più di una semplice agenzia badanti) significa fidarsi di un team all’interno del quale vi sono die membri di screening che accuratamente hanno il compito di controllare la preparazione della badante, raccogliendo i documenti, raccogliendo le certificazione, ed avendo a disposizione anche uno storico delle esperienze pregresse presso altre famiglie. Tra le tante domande che vengono poste alla badante, non certamente in modo diretto, altrimenti sarebbe facile negare tutto ciò che non fa comodo, ma attraverso una serie di domande tecniche e di “prove”, si diceva, tra le tante domande vi è anche quella circa la fedina penale, ovvero la condotta giuridica di una persona: se è stata condannata, se ha subito un trattamento di riabilitazione presso strutture, se qui o nel suo paese, una serie di domande fondamentali per garantire ai famigliari di non mettersi in casa, non una persona che abbia subito precedenti, ma una persona che non abbia imparato dalla sua esperienza negativa qualcosa di buono e di costruttivo per il reinserimento nel mondo del lavoro. La fedina penale “sporca” non deve essere occasione di pregiudizio per scartare una persona, chi ha commesso un errore non è detto in alcun modo che possa o debba ripeterlo; così come chi non ha mai commesso un errore non è detto in alcun modo che non possa o non debba compierlo. La riabilitazione nel mondo del lavoro è un modo fondamentale per ridare dignità umana alle persone che dopo lungo tempo, e dopo aver scontato quello che c’era da scontare, sono ritornate in libertà.

 

4)

Utente: Caro AES mio padre è finito in ospedale per una caduta, vorremmo trascorra delle notti affiancato da qualcuno ma non troviamo nessuno. Ci puoi aiutare?

AES: Carissimo/a utente ti invito a rivolgerti ai numeri telefonici presenti sul nostro sito e ti assicuro che ti risponderemo immediatamente dandoti tutte le delucidazioni sulla richiesta del caso. Mi concedi, però, di aprire una piccola parentesi sulla badante in ospedale. Gli ospedali hanno sì un apparato infermieristico – c’è da dire soprattutto in Italia – molto professionale e molto accudente, ma non sempre basta: i turni sono limitati, i degenti nei reparti sono sempre in sovrannumero, è perciò difficile dar retta ad ogni singolo degente. Se malauguratamente si è dinnanzi alla rottura di un femore di un nostro padre anziano, la nostra madre altrettanto anziana, non riuscirà fisicamente ad affrontare notti insonni, e scomode su di un lettino o su di una sedia; eppure, allo stesso tempo, l’anziano avrà bisogno di cure, di maggiore attenzione: cosa fare in questi casi? Scegliere una badante tempestivamente, una persona sicura ed affidabile che possa affrontare questa urgenza con capacità e professionalità: AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.

AES ASCOLTA!