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La demenza senile e la badante

Indice

La demenza senile rappresenta un complesso stato medico che colpisce prevalentemente gli individui anziani, determinando una graduale degenerazione della memoria, delle capacità cognitive e delle abilità quotidiane.

L’assistenza a una persona anziana affetta da senilità richiede una conoscenza approfondita della patologia e un approccio integrato che consideri le necessità fisiche, emotive e sociali del paziente.

In questo articolo, esamineremo dettagliatamente la senilità cognitiva, i sintomi associati e forniremo indicazioni per gestire al meglio questa condizione con l’aiuto di una badante specializzata nel trattamento di soggetti che presentano questa malattia.

Badante per demenza senile: cos’è e quali sono i sintomi della demenza senile

La demenza senile, conosciuta anche come forma di demenza di tipo Alzheimer, è una condizione neurodegenerativa caratterizzata dalla graduale perdita delle funzioni cognitive. Pur manifestandosi principalmente negli individui anziani, può anche presentarsi in persone di età più giovane.

L’origine precisa della demenza senile rimane ancora poco chiara, ma si ritiene che sia il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita. Questa malattia induce danni alle cellule cerebrali, ostacolando la trasmissione dei segnali neurali e provocando la morte delle cellule stesse.

I sintomi associati alla demenza senile possono variare da un individuo all’altro, ma comunemente includono:

  • Perdita della memoria a breve termine
  • Compromissione del pensiero astratto
  • Problemi nella comunicazione
  • Alterazioni dell’umore e del comportamento
  • Perdita delle abilità nel compiere attività quotidiane

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Anziani con demenza senile: perché la badante è meglio della casa di riposo

La demenza senile è una malattia sempre più diffusa e sono molte le famiglie che decidono di affidare i propri cari ad una casa di riposo o RSA. Sfortunatamente, questa non è la soluzione ottimale, in quanto il cambio di ambiente e abitudini potrebbe risultare traumatico per il soggetto malato.

La comunità scientifica si raccomanda infatti di far vivere, ove possibile, gli anziani con demenza senile nelle loro case, dove riusciranno meglio a ricordare la posizione di oggetti di uso quotidiano e non verranno spaventati da luoghi con cui non hanno dimestichezza. La casa rappresenta infatti un percorso consolidato di emozioni e immagini ben note che lo aiuteranno a stare calmo e vivere sereno.

Gli anziani affetti da demenza senile sono particolarmente sensibili ai cambiamenti di luogo e abitudini. Al fine di evitare stress e traumi inutili, è consigliabile mantenerli in un ambiente familiare, riconoscibile e noto, dove possano facilmente memorizzare la disposizione degli oggetti e seguire routine consolidate.

Anche gli spostamenti legati alle vacanze dovrebbero essere evitati, poiché costringono gli anziani a trascorrere del tempo in ambienti estranei, alterando completamente il loro orientamento spazio-temporale. Questo può avere effetti negativi sulla loro funzionalità, che possono persistere anche dopo il ritorno al loro ambiente abituale.

Per questi motivi, assumere una badante specializzata che assista il malato di demenza senile presso il proprio domicilio è la soluzione ideale.

Se sei alla ricerca di una badante per demenza senile affidati ad AES Domicilio, disponiamo di un’ampia selezione di badanti professionali e competenti.

Come la badante può aiutare il malato di demenza senile

La badante può svolgere un ruolo importante nel supportare un anziano affetto da demenza senile. La demenza senile è una condizione che comporta la perdita progressiva delle capacità cognitive, come la memoria, il ragionamento e la capacità di svolgere attività quotidiane. Ecco alcuni modi in cui una badante può aiutare:

  • In primo luogo, la badante può fornire assistenza nelle attività quotidiane come vestirsi, fare la doccia, mangiare e assumere farmaci. Inoltre, può monitorare lo stato di salute generale dell’anziano e segnalare eventuali cambiamenti o preoccupazioni al personale sanitario o alla famiglia.
  • La stimolazione mentale è importante per rallentare il declino cognitivo. La badante può organizzare attività che coinvolgono la mente, come giochi, letture, conversazioni, e passeggiate leggere. Queste attività possono migliorare il benessere generale e mantenere attive le funzioni cognitive.
  • L’anziano affetto da demenza può manifestare comportamenti difficili da gestire. La badante specializzata nella cura di soggetti affetti da questa malattia conosce tecniche di gestione del comportamento che permettono di affrontare situazioni complesse in modo calmo ed empatico.
  • Inoltre, la badante è una figura che può collaborare con il personale medico, come infermieri, terapisti e medici, per garantire che l’anziano riceva la migliore assistenza possibile. Questo ruolo può includere la gestione di farmaci, la programmazione di appuntamenti medici e la comunicazione di eventuali cambiamenti nella salute dell’anziano.
  • La demenza può essere difficile non solo per la persona malata ma anche per i loro familiari. In questo contesto, la badante è in grado di offrire supporto emotivo, ascoltando e comunicando con gentilezza.

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Badante e demenza senile: come gestire l’anziano malato

Trovare la badante più adatta e competente a cui affidare un anziano malato di demenza senile non è affatto semplice.
Al fine di supportare le famiglie nella scelta, elenchiamo le caratteristiche principali che un assistente a domicilio dovrebbe avere per riuscire a gestire al meglio questa particolare condizione.

Prima di tutto, per rapportarsi in modo costruttivo con un soggetto malato di demenza senile, la badante deve essere empatica e paziente. Sul fronte della comunicazione, è importante essere gentili e “accoglienti”, ricordando che eventuali reazioni negative dell’assistito dipendono dalla malattia e non da una reale ostilità o scarsa considerazione per chi ha di fronte.

Inoltre, sono anche necessarie ottime capacità comunicative. Per interagire produttivamente e farsi capire dal malato è importante parlare lentamente, con calma, con un tono di voce chiaro e pacato; non si devono pretendere risposte rapide e precise e non ci si deve innervosire se la persona sembra non ascoltare o pensare ad altro. È fondamentale che la badante convivente sappia usare parole semplici e frasi brevi e dirette, evitando perifrasi, modi di dire, metafore, costruzioni retoriche, che l’anziano faticherebbe a seguire. I concetti espressi devono essere il più possibile affermativi, evitando frasi con negazioni o doppie negazioni che tendono a generare confusione. Dopo avergli posto una domanda, gli si deve lasciare il tempo di rispondere, senza subentrare con un secondo quesito o proseguire il discorso per riempire il silenzio.

Infine, una badante specializzata dovrebbe avere una buona conoscenza della demenza senile, comprese le sue cause, i sintomi e i cambiamenti comportamentali tipici. Questo aiuta a comprendere meglio le esigenze dell’anziano e a fornire un supporto più mirato.

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