Badante larte della distanza

Badante: l’arte della distanza

Fare la badante non è, semplicemente, accudire qualcuno che non sta bene, aiutarlo a muoversi, a parlare, a camminare, ad interagire con gli altri e con i propri cari; è anche accudirlo emotivamente.

Di fatti le emozioni sono il vero motore di ogni relazione sociale, compresa la relazione tra badante e badato, e questo avviene perché stare insieme ad una persona non è un atto innocente: diceva Derrida che “stare insieme è il primo passo per l’amore e per la morte”, la badante dovrebbe essere il primo passo per “stare bene, e dunque stare meglio”.

Come in goni relazione che si rispetti, stare “troppo attaccati” genera uno scompenso, anziché generare una confidenza che, secondo le proprie aspettative, ci faccia percepire le cose meglio, genera una diffidenza, ed un sospetto reciproco; come quando si decide di uscire o di frequentare i propri professori di scuola superiore: ben presto ci si accorgerebbe che la professoressa di italiano, nella vita quotidiana, sbagli i verbi; che il professore di matematica faccia male i conti al bar; che la professoressa di religione bestemmi, a volte; così stare troppo “attaccati” genera sospetto, e fa cadere la credibilità.

Anche la badante deve mantenere una distanza all’interno della relazione: in primis poiché i propri consigli, e la propria autorità che ha da esprimere verso il badato deve essere credibile: se la badante dice all’anziano di “non fare qualcosa”, il badato sentirà sé stesso in soggezione, ed obbedirà alle sue parole, poiché si sentirebbe, altrimenti, giudicato malamente; ma se la badante fa cadere questa distanza, automaticamente, anche il badato non si sentirà in dovere di obbedire, poiché non si sentirà giudicato dall’esterno, e dunque non si percepirà come punibile.

Ma questo è un fallimento, ed un danno: non tanto per la badante, ma proprio per il badato, il quale, passando sopra ai consigli ed alle parole della badante, incorrerà in rischi sempre maggiori. La stessa cosa deve avvenire con la famiglia del badato: la badante deve mantenere sempre una certa distanza, e mai rivelare totalmente la propria vita personale: è un lavoro, fare la badante, è dunque da mantenere un profilo professionale. Mantenere un profilo professionale, è però difficile, poiché apparire come qualcuno che lavora in casa, automaticamente fa sembrare “essere di casa”; e dunque una persona che è tenuta a dire tutto di sé. Ciò è sbagliato: la badante deve mantenere la distanza sia nei confronti del badato, che altrimenti si illuderà di tenere lui le redini della relazione, ed anche mantenere una distanza nei confronti della famiglia del badato, che altrimenti sapendo troppo della badante, immediatamente, gli sembrerà una persona dispensabile, una persona di cui poter far a meno poiché conosciuta a pieno, e come tutti, venendo a conoscenza anche dei suoi difetti; ed a volte conoscere una persona mette in mostra solo i difetti, e nasconde i pregi.

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