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Aes Aescolta: Le Vostre Domande le Nostre Risposte di Maggio

Utente: Ciao Aes volevo farti una domanda, anche se so che non sei il membro più imparziale per rispondere a questo quesito. Mia zia è affetta da Alzheimer e non sappiamo se prendere una badante oppure riferirci ad una casa di riposo. Sapresti dirmi i pro ed i contro?

AES: Gentile Utente, non solo sarò obiettivo ma ti porto i dati “sulla carta” che una badante e di molto migliore rispetto ad una casa di riposo. Il periodo Coronavirus ha indubitabilmente insegnato che una badante è migliore di una RSA; perché? Un piccolo ma fondamentale dato ci è stato fornito da questa emergenza: abbiamo saputo come la maggior parte delle persone che si trovava in RSA in Lombardia, si sia trovata di fronte alla morte, o per colpa di negligenza del personale: entrando senza le dovute precauzioni; o per colpa delle negligenze nell’aver commesso l’errore di far entrare persone da fuori senza alcun discrimine. Fatto sta che arrivati al momento della morte, la maggior parte di queste persone si è ritrovata sola e senza alcun sostegno dai propri famigliari, tagliati fuori, allora sì, per paura di un ulteriore contagio. La morte avvenuta in silenzio, quasi in pieno anonimato ha suscitato l’indignazione di molti. Di morte solitaria sono morte anche tutte quelle persone che erano ricoverate negli ospedali, ma con una differenza significativa: coloro che sono state ricoverate negli ospedali avevano messo al corrente i propri cari della loro salute, sapevano dove erano; mentre le persone nelle case di riposo sono state tagliate fuori dal contatto anche con i propri famigliari. Le famiglie dopo settimane che non sentivano i loro cari si sono sentiti dire: “ci dispiace sua madre, o suo padre, o sua zia, o sua nonna non c’è più” .

Utente: Ciao AES sono una badante e vorrei capire bene come funziona la storia del contributo che posso richiedere nel mese di Maggio, dal momento che sono inclusa nel nuovo decreto ministeriale. Grazie mille!

AES: Gentile badante, ti consigliamo di riferirti sempre ad un commercialista, ad un CAF, o alla associazione a cui fai riferimento per avere delle informazioni più dettagliate, tuttavia posso darti una infarinatura di ciò che è in tuo diritto.

Qui riportiamo qualche dato a titolo informativo:

Il bonus spetta a colf, badanti e baby-sitter a patto che:

  •  il soggetto sia titolare di un contratto di lavoro alla data del 23 febbraio 2020;
  • il beneficiario non conviva con il datore di lavoro; – si sia registrata una riduzione dell’orario complessivo di lavoro pari almeno al 25%. Con riferimento all’ultimo requisito, si ipotizza un calcolo che tenga conto delle ore effettivamente prestate nel mese rispetto a quelle lavorabili. Pensiamo ad una badante che ad aprile avrebbe dovuto prestare 80 ore di lavoro. Al contrario, l’attività effettivamente prestata è risultata pari a 20 ore. In questo caso si dovrà dividere la riduzione oraria di 60 ore (80 – 20 = 60) per 80. Infine, moltiplicare il risultato per 100.

Se la riduzione di orario fosse stata pari a 10 ore, al contrario, la badante dell’esempio precedente non avrebbe avuto diritto al bonus. L’ammontare del bonus è pari a 400 euro mensili per coloro che sono titolari di contratti di lavoro che prevedono (complessivamente) una durata non superiore a 20 ore settimanali. La misura è elevata a 600 euro mensili se l’impegno orario è superiore a 20 ore settimanali. Il bonus è previsto per le mensilità di aprile e maggio fino ad un ammontare complessivo di 800 o 1.200 euro, a seconda che si ricada nello scaglione di 400 o 600 euro mensili. Come accaduto per il bonus previsto dal Decreto “Cura Italia” a beneficio di lavoratori autonomi ed altre particolari categorie, anche l’indennità per colf e badanti sarà esente da trattenute per contributi INPS e tasse. Al tempo stesso, non concorrerà alla formazione del reddito complessivo ai fini fiscali del beneficiario.

Utente: Gentile AES mia zia è affetta da una forma ormai aggravata di Parkinson, purtroppo viviamo in Calabria, e non sappiamo bene come muoversi per trovare una badante, cioè un’agenzia che metta tutte le cose in regola come la vostra. Potreste aiutarci?

AES: Gentile Utente purtroppo non operiamo nella regione da lei indicata, ma possiamo certamente sostenerla nel suo sconforto: il Sud ancora non è in corsa con le nuove meccaniche assistenziali ormai presenti in tutta Italia. È un fenomeno sociale poco conosciuto e sottovalutato che rappresenta una possibile chiave di lettura della situazione drammatica che vive il Mezzogiorno oggi. Non lo troverete nelle statistiche, così come non trovate il dato reale dell’emigrazione giovanile: Svimez, Istat ecc. registrano solo i cambiamenti di residenza quando è noto che la gran parte dei giovani in fuga dal Sud cambiano la residenza dopo molti anni che hanno abbandonato la terra d’origine. Le badanti sono un esercito silenzioso, che vive nell’ombra, occupate 24 ore su 24 nelle case delle persone anziane (per lo più non autosufficienti) ed hanno diritto per contratto a due uscite a settimana, il pomeriggio dalle 15 alle 20.