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Nascita del contratto nazionale dei collaboratori domestici

Le badanti svolgono un ruolo cruciale nelle famiglie, in particolare quando ci sono membri della famiglia che necessitano di assistenza a causa di malattia, disabilità o età avanzata.

Le badanti aiutano le persone a svolgere le attività quotidiane come mangiare, vestirsi, fare il bagno e usare il bagno. Questo supporto è fondamentale per le persone anziane le quali possono non essere in grado di svolgere queste attività da sole.

Alcune badanti sono competenti anche per svolgere compiti come come somministrare i farmaci, monitorare i sintomi e aiutare con gli esercizi di fisioterapia, possono agire come collegamento tra il paziente e il medico, comunicando eventuali cambiamenti nel benessere del paziente.

Avere una badante in famiglia può fornire un senso di sicurezza e comfort sia per la persona che necessita di assistenza sia per gli altri membri della famiglia. Sapere che c’è qualcuno che può rispondere immediatamente alle necessità della persona amata può ridurre lo stress e l’ansia.
Molte volte, i membri della famiglia assumono il ruolo di caregiver; ma questo può essere emotivamente e fisicamente stressante.
Le badanti non forniscono solo assistenza fisica, ma offrono anche compagnia. Questo può essere particolarmente importante per le persone anziane che possono sentirsi sole o isolate.
Infatti molti persone preferiscono vivere nella propria casa il più a lungo possibile ed è per questo che la badante può fornire il livello di assistenza necessario per permettere a queste persone di mantenere la loro indipendenza.

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante convivente h24”, o “badante notturna”.

Come è stato riconosciuto il contratto delle badanti?

Vediamo come è stato riconosciuto il contratto delle badanti.

Un primo riconoscimento del lavoro domestico avviene nel 1942 con il nuovo Codice Civile italiano, che dedica sette articoli al rapporto di lavoro domestico (artt. 2240-2246), introducendo le ferie retribuite e, seppur in casi circoscritti, l’indennità di fine rapporto. Tra il 1950 e il 1953 vengono introdotti l’assegno di maternità, l’assicurazione malattia e la tredicesima mensilità.
Nel 1958 arriva la prima legge organica sul lavoro domestico, Legge n. 339 del 2.4.1958: vengono regolamentati il collocamento e l’avviamento al lavoro, l’assunzione, il periodo di prova, i diritti e i doveri del lavoratore e del datore di lavoro, il riposo settimanale, l’orario di lavoro e il riposo, i giorni festivi, le ferie, il congedo matrimoniale, il preavviso, l’indennità di anzianità, l’indennità in caso di morte e la tredicesima. Il preludio al Contratto Collettivo di categoria, firmato il 22 maggio 1974 presso il Ministero del Lavoro.

Nel CCNL vengono recepite le norme legislative della legge del 1958 con la specifica che si applica a tutti coloro che svolgono con continuità tale lavoro, a prescindere dalla prestazione minima di 4 ore giornaliere previste dalla legge.
Viene inoltre definita una classificazione suddivisa in tre categorie, con diversi livelli di competenza professionale e, di conseguenza, di autonomia e responsabilità.
L’orario massimo settimanale, viene fissato in 11 ore giornaliere e 66 ore settimanali, superando la precedente norma che fissava solamente il diritto ad un periodo di riposo adeguato.
Dal 1974 il CCNL è stato rinnovato periodicamente, apportando di volta in volta alcune novità richieste dalle parti sociali e dai mutamenti in corso nel mercato del lavoro domestico.