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La badante in zona rossa

AES DOMICILIO ci tiene a sottolineare che tutti gli articoli compilati hanno un fine puramente ‘informativo’ o ‘esplicativo’ e non hanno alcuna pretesa di esaustività, né entrano nello specifico dei casi. Per questi motivi si invitano i lettori a verificare e comunque a rivolgersi, in ogni caso, agli organi competenti per avere maggiori informazioni e sottoporre le proprie esigenze ed i casi personali. Altresì garantiamo che tutte le informazioni sono desunte da fonti accreditate e per quanto possibile riportate fedelmente.

Sicuramente uno dei temi caldi degli ultimi mesi è lo spostamento tra comuni o tra regioni durante i vari colori che questi e queste possono assumere; cioè capire se la badante può muoversi liberamente tra zone rosse e gialle o arancioni, e tra comune e comune. Uno dei dibattiti che si è maggiormente acceso riguarda proprio la possibilità che le badanti restassero a casa per non far aumentare il contagio: questo dibattito è stato lungamente discusso giungendo a conclusioni a volte contraddittorie ed a volte ragionevoli. Ad esempio: una badante che vive in zona gialla può muoversi liberamente verso la zona rossa e viceversa? Vediamo meglio la situazione ed i protocolli da seguire. Chiariamo immediatamente che le badanti possono lavorare anche in zona rossa purché siano munite dell’autocertificazione fornita dal Ministero degli Interni.

L’autocertificazione che dichiara il motivo di spostamento legato alla necessità di raggiungere il posto di lavoro è possibile solo quando l’assistente familiare è assunta con regolare contratto di lavoro. (L’autocertificazione è scaricabile qui)

In caso di lavoro non regolare, per la legge il posto di lavoro non esiste: un motivo in più per provvedere tempestivamente alla regolarizzazione del rapporto di lavoro e mettere in regola la tua badante.

Durante l’emergenza Covid, infatti, non sono poche le famiglie e gli anziani che si sono trovati senza assistente familiare perché non sussisteva alcun legame contrattuale tra le parti con conseguenze destabilizzanti soprattutto per l’anziano stesso. Mai però come in questo momento le persone anziane, specie se fragili, hanno bisogno di una figura che possa assisterle e tutelare nel loro domicilio.
La badante convivente nelle cosiddette zone rosse rappresenta un punto di riferimento e una figura insostituibile non solo per l’anziano ma per tutta la famiglia costretta a rinunciare a far visita ai propri cari a causa del divieto di spostamenti non necessari o situazioni di isolamento.

Il settore dell’assistenza a domicilio non conosce crisi e anche in un momento precario e difficile per la maggior parte dei lavoratori, l’offerta e la domanda di badanti non manca ma la necessità di tutelare la salute dell’assistito e dell’assistente fa sì che le famiglie si rivolgano sempre più ad agenzie specializzate. Non sono pochi i casi in cui badanti positive al Covid-19 sono state immediatamente messe alla porta.

D’altra parte le assistenti familiari devono attenersi scrupolosamente alle normative vigenti e utilizzare correttamente i dispositivi di sicurezza.

Oggi le badanti hanno necessità di informazioni e di ascolto, oltre a tutele in caso di malattia o ricovero e soprattutto di un vero e proprio riconoscimento per il ruolo essenziale che detengono nei servizi di cura.

Sei alla ricerca di una badante?

AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano), Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco, Bergamo, Badante Pavia.
Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising ad esempio a Roma: badante Roma e in altre province del Lazio.