L’età della badante: vantaggi e svantaggi di avere una badante giovane
L’età della badante può essere fondamentale ai fini della migliore riuscita assistenziale nei confronti dell’anziano, poiché: scegliere una badante molto giovane è da un lato qualcosa di molto positivo, in quanto compirà il suo lavoro in modo più energetico, in modo efficiente sul piano fisico, e qualora sbagli avrà modo di correggersi con più facilità; dall’altro lato, però, una badante molto giovane deve far fronte ad una dimensione che forse poche volte si è trovata ad affrontare, ed in questi casi, la mancata esperienza può essere una pecca da non sottovalutare.
Attenzione però: che una badante sia giovane non sempre significa che abbia poca esperienza, o che non sappia ciò a cui va incontro; il binomio età-esperienza non sempre combacia. A volte ci si può trovare una badante che pur avendo una certa età, abbia pochissima esperienza in ambito assistenziale, o che peggio si improvvisi “badante”.
L’importanza della fase di selezione della badante e della sua età
Per questo il team di AES Domicilio prima di proporre una badante alla famiglia richiedente adopera una attenta fase di screening dei profili delle persone che si propongono come badanti, esaminando a fondo le competenze e ciò che la badante dichiara di avere e di non aver mai fatto. In più, le nostre badanti che collaborano con noi da tempo hanno un profilo registrato da noi su cui segniamo le eventuali pecche a cui è andata incontro negli anni col fine di correggere.
AES Domicilio non è la solita agenzia badanti, è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco, Badante Bergamo e Pavia. Siamo anche presenti in tutto il Nord Italia, attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising. Se cerchi servizi di assistenza anziani a domicilio oppure vuoi saper quanto costa una badante, contatta AES per un preventivo.
La badante deve sempre sapere verso ciò a cui va incontro: se si troverà ad assistere un anziano affetto da Alzheimer (badante per Alzheimer) oppure, semplicemente, un anziano che data la sua avanzata età non può essere più autosufficiente e quindi necessita di un continuo monitoraggio. In più la stazza dell’anziano è anche importante comunicarla poiché malattie come l’Alzheimer, ponendo la persona in uno stato di “incoscienza vigile” fa sì che magari, l’anziano, veda cose che non esistono, scambi – magari la propria badante – per una persona da cui ha subito un torto in passato, e che per questo l’aggredisca. Ovviamente non è una aggressione dettata dalla ragione, né da qualsivoglia motivo, bensì un’aggressione dettata dalla malattia che mostra agli occhi di chi ne è affetto ciò che non esiste.
Affrontare una crisi del genere non sempre può essere semplice per una badante, soprattutto per una badante anziana che dovrà – extrema ratio – trovarsi pronta a sedare, anche fisicamente, l’anziano; magari con manovre adatte, magari semplicemente parlando, ma il più delle volte un intervento fisico si presenta necessario affinché l’anziano non commetta del male principalmente a sé stesso, prima che agli altri.
L’età della badante, dunque, ha la sua importanza in relazione, soprattutto, alla persona che dovrà assistere.