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La badante va in pensione per lavoro usurante

Si possono dire tante cose sul lavoro della badante, ma non che sia un lavoro leggero. Orari massacranti, spesso in servizio anche di notte, costretti a spostare pesi che possono essere a volte molto superiori rispetto al peso corporeo della lavoratrice. Infatti per chi assiste un soggetto non propriamente autosufficiente, la normativa previdenziale vigente ha inserito l’attività regolare di una badante, nel lavoro gravoso.

Per le badanti conviventi che assistono persone non autosufficienti come spesso accade, si potrebbe aprire la porta della pensione con discreto anticipo rispetto ai 41 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi per gli uomini) necessari per la pensione senza limiti di età conosciuta come pensione anticipata. E si potrebbe uscire con discreto anticipo anche rispetto alla pensione di vecchiaia che è fissata a 67 anni di età con 20 anni di contributi.

La badante ha diritto pure a quota 41, la misura di pensionamento anticipata varata nello stesso pacchetto pensioni della finanziaria del 2017. In questo caso servono 41 anni di contributi versati, dei quali 35 effettivi da lavoro (senza la contribuzione figurativa). Una volta raggiunti i 41 anni di contributi, si può andare in pensione con questa misura, purché un anno di contribuzione sia antecedente il compimento dei 19 anni di età del richiedente.

Con la pensione usuranti si può andare in pensione con 35 anni di contributi versati e con 61 anni e 7 mesi di età. Si tratta delle soglie minime di accesso, perché occorre contestualmente raggiungere quota 97,6. Ricapitolando, servono almeno 61 anni e 7 mesi di età, almeno 35 anni di contribuzione versata e centrare quota 97,6 (la somma di età e contributi con validi anche le frazioni di anno). La quota però varia in base a quante notti lavorative si passano in un anno.

I requisiti sopra indicati si applicano infatti solo a chi svolge per tutto l’anno, lavoro per almeno 3 ore tra la mezzanotte e le cinque del mattino o per chi svolge 6 ore di lavoro in questa fasci a oraria per almeno 78 giornate lavorative annue. Se il lavoro della badante di notte è svolto per meno di 78 giorni l’anno, età e quota cambiano. Servono 62,7 anni di età e quota 98,6 se si svolgono tra le 72 e le 77 giornate lavorative annue tra la mezzanotte e le cinque del mattino, oppure 63,7 anni di età e quota 99,6 se le giornate lavorative in quella fascia oraria sono tra le 64 e le 71.

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