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Quando la pensione non basta per pagarsi la badante. “Home care premium”: che cos’è? Scopriamolo insieme

Quando la pensione non basta per pagarsi la badante. “Home care premium”: che cos’è? Scopriamolo insieme

Sono moltissimi i pensionati con un reddito mensile così basso, da non potersi permettere di pagare una badante. In pochi sanno, però, che ci sono diversi aiuti per chi ha necessità di assistenza: il più importante, che spetta a tutti coloro che sono riconosciuti non autosufficienti, a prescindere dal reddito, è l’assegno di accompagnamento, o accompagno.
L’Inps, per i dipendenti ed i pensionati pubblici, offre poi i vantaggi del programma Home Care premium, che consente di beneficiare di oltre mille euro al mese per l’assistenza di familiari disabili, oltreché di numerosi servizi e aiuti integrativi per i non autosufficienti. La normativa fiscale prevede inoltre diverse tipologie di detrazioni, per chi sostiene le spese relative alla badante o all’assistenza in generale, che consentono un cospicuo risparmio in termini di tasse.

Il programma Inps Home Care Premium, avviato già da diversi anni, è rivolto ai dipendenti ed ai pensionati pubblici, ed è finalizzato ad offrire assistenza e servizi aggiuntivi a favore dei non autosufficienti.

Dal 2019, è stata avviata una nuova sperimentazione, che consente ai disabili che si trovano in condizioni molto gravi di beneficiare di un contributo più alto, sino a 1250 euro al mese: questo contributo è graduato in base alle necessità di assistenza dell’interessato, e spetta se l’Isee del nucleo familiare non supera gli 8mila euro.
Nella generalità dei casi, il contributo può invece arrivare sino a 1.050 euro al mese.

Le altre prestazioni previste sono numerose: servizi professionali domiciliari resi da operatori sociosanitari ed educatori professionali, altri servizi professionali di assistenza domiciliare, servizi a carattere extra domiciliare (ad esempio, per la prevenzione e il rallentamento della degenerazione che aumenta il livello di non autosufficienza), prestazioni di sollievo, trasferimento assistito, pasti, supporti, etc.

Chi necessita di assistenza può anche dedurre dai redditi i contributi versati per la badante o per la colf (nel caso in cui fruisca di un semplice aiuto domestico), sino a un massimo di 1549,37 euro annui.
Non è necessario, per beneficiare della deduzione, il riconoscimento dell’invalidità o della non autosufficienza.
Nel caso in cui la persona che necessita di assistenza sia dichiarata invalida al 100% o portatrice di handicap (anche non grave), è possibile dedurre dal suo reddito, o dal reddito di chi lo assiste, le spese mediche e di assistenza specifica sostenute per suo conto, anche se non risulta fiscalmente a carico.

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