Badanti e anziani: la legge che tutela dalla truffa
Finalmente la truffa agli anziani diventa un reato autonomo e sarà punito con la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 500 a 2.000 euro. Il disegno di legge che cambia le regole è stato approvato all’unanimità in Senato, ora manca solo il via libera della Camera. Si tratta di una grande conquista per la difesa dei soggetti più deboli sempre più esposti alle truffe ed ai raggiri da parte di chi approfittava della situazione per rubare soldi fingendosi venditori o fornitori di gas.
Badanti e tutela dell’anziano: cosa comporta legge contro la truffa?
La circonvenzione degli anziani, oggi, ricade nel reato di truffa previsto dall’art. 640 del codice penale, con pene da uno a cinque anni di carcere e multa da 51 a 1032 euro.
Con la nuova legge diventerà un reato autonomo applicabile a chiunque che “abusando della condizione di debolezza o di vulnerabilità dovuta all’età di una persona, induce taluno a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lui o per altri dannoso”.
Il reato si colloca difatti in quella zona d’ombra nella quale vi è un atto apparentemente esente da vizi ma in cui si ritiene che la volontà espressa (resa deficitaria dall’esistenza di infermità) sia stata in qualche modo influenzata, diversamente indirizzata da qualcuno che, resosi conto della particolare vulnerabilità della vittima, ne abbia abusato attraverso un’attività induttiva esterna.
Questo fenomeno è sempre più diffuso infatti i dati del ministro dell’interno dimostrano un aumento nel numero dei reati. I truffatori si sono ormai specializzati, sanno scegliere il momento più opportuno per far cadere l’anziano in trappola, cogliendoli di sorpresa o comunque quando è più facile trovare l’anziano da solo, senza la cura della propria badante convivente o dei propri famigliari. Questa fattispecie attribuisce la giusta importanza ad una problematica crescente e che deve essere debellata nel più breve tempo possibile.
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