La vita della badante – prima d’essere badante
Introduzione
Non tutte le badanti conviventi, bandati ad ore, badanti di condominio nascono «badanti». Quello della badante è un lavoro come gli altri, ed in quanto tale necessita di preparazione, formazione, possibilmente certificati ad hoc per l’assistenza degli anziani, ma soprattutto una grande dose di pazienza, forza d’animo e buona volontà!
Il problema – e questo è un punto delicatissimo – è che a differenza di sbocchi lavorativi come quello della ristorazione, o quello più prettamente specialistico come quello che riguardi il settore infermieristico; non esiste una ‘scuola’ per diventare badanti. Certo, negli ultimi anni si sono attivati corsi di formazione, anche efficientissimi; ma ancora, purtroppo, la formazione della badante non è istituzionalizzata ed il più delle volte la scuola migliore resta quella della pratica. Ovviamente, una badante alle prime armi, e senza alcun certificato, non sarà adatta all’assistenza di casi troppo critici, piuttosto si occuperà di assistere persone autosufficienti; ed attraverso questa ‘gavetta privata’ affinare sempre più le proprie competenze e la pratica sul campo.
Questo ‘vuoto’, però, si ripercuote anche e soprattutto sulla badante, perché si ritrova a fare un mestiere di cui poco conosce; ecco perché AES DOMICILIO ha anche istituito attraverso il “blog”, e lo “sportello badanti”, degli articoli aperti proprio alle badanti affinché sappiano a cosa vanno incontro e possano trovare sempre un supporto.
La figura professionale della badante comporta competenze nell’area sociale e nell’area sanitaria. Il suo compito è rivolto al benessere della persona disabile e al miglioramento della sua autonomia. La badante per malati Parkinson e la badante Alzehimer, per esempio, svolge diverse attività: collaborazione con la famiglia; assistenza in casa e per l’igiene personale; assistenza nell’accesso ai servizi socio-sanitari e collaborazione con altri ruoli professionali per il raggiungimento dell’integrazione sociale e per servizi di riabilitazione.
Prima di diventare una badante: la vita precedente
Moltissime badanti che giungo in Italia sembrano che si siano immerse nel Sam-sara, il cosiddetto circolo delle anime e delle reincarnazioni proprio del Buddhismo; perché moltissime badanti, quando giungono in Italia (oppure italiane), sembrano avere alle spalle 10 vite! Anche noi di AES DOMICILIO più volte ci siamo trovati dinnanzi a persone che, nei propri paesi, gestivano aziende, coordinavano strutture, insegnavano (anche all’Università!), ma poi per svariati motivi hanno dovuto lasciare la vita precedente e ri-nascere badanti.
Se qualche volta il ricordo della vita passata può destare nostalgia, può destare malinconia, dall’altra parte, invece, l’essersi re-inventate badanti le ha rese gioiose, solari, forti! Molte badanti che prima di diventare tali gestivano aziende, magari non guardavano nemmeno in faccia l’altro, ed oggi, invece, sono persone sensibilissime, pronte all’ascolto e alla vicinanza. Altre badanti che insegnavano in una scuola, hanno compreso che potevano continuare a fare questo anche sotto la veste di badante: perché badare ad una persona, molte volte, significa insegnarle nuovamente a vivere, sotto altri ritmi, sotto altri punti di vista, ma la badante resta pur sempre una guida proprio come un insegnante. Altre ancora, adesso, gestiscono assistenze anche su 3 o 4 anziani a settimana. Ma questi cambiamenti – ed è ciò su cui AES DOMICILIO punta l’attenzione – non sono avvenuti per “disperazione”, per “soldi”, per “ultima spiaggia”: come invece molti potrebbero pensare; bensì, tali cambiamenti, sono avvenuti proprio grazie alla forza di volontà, all’intenzione di mettersi in gioco, di ricominciare da capo, senza improvvisare, ma in modo professionale e preciso.
La voce della badanti
Proponiamo qui di seguito dei brevi estratti di interviste svolte da AES DOMICILIO ad alcune badanti, circa il loro lavoro precedente all’essere badanti.
– Intervista a Lella.
Lella: Io sono nata in Italia ma per motivi di lavoro mi sono spostata e sposata in Romania. Le cose per un certo periodo andarono bene, ma poi…
AES: Ma poi?
Lella: Poi io e il mio sposo ci lasciammo, lui venne in Italia ed io rimasi in Romania.
AES: Che lavoro facevi in Romania?
Lella: Avevamo in gestione una pizzeria. Quando divorziai lasciai la ristorazione e mi misi a fare la badante.
AES: Come fu la tua prima esperienza come badante?
Lella: Fu terribile!
AES: Perché?
Lella: L’anziano che accudivo aveva gravi problemi mentali, e più volte alzava le mani, ed io dovevo stare in silenzio per paura di perdere il lavoro.
AES: Mio Dio…Ed i familiari non se ne accorgevano?
Lella: Sì, lo sapevano che tipo fosse… ma facevano finta di niente
AES: Perché?
Lella: Ritengo che pensassero: finché resiste, non diciamo niente
AES: E fino a quando hai resistito?
Lella: Per tre anni! Io avevo 24 anni, era il ’95, ed il 2001 fu l’anno del mio ritorno in Italia.
AES: Trovasti qualche altro lavoro?
Lella: Per due anni ritornai in casa dai miei. Poi mi diedi una smossa e mi misi a cercare nuovamente lavoro.
AES: Sempre come badante?
Lella: No, all’inizio cercai lavori di ogni tipo: cameriera, cassiera, eccetera. Però, il caso volle che io trovassi lavoro nuovamente come badante.
AES: Dove?
Lella: Proprio nel palazzo dei miei. Ormai tutti conoscevano la mia vicenda, ed una Signora con cui ero cresciuta, arrivata all’età di 88 anni non ce la faceva più a stare sola in casa, e mi chiese di farle da badante.
AES: Per quanto tempo?
Lella: Stetti con Lei per 10 anni. Fu un rapporto bellissimo, ed ancora oggi non so come la sogno la notte. E’ stata una seconda mamma per me.
AES: Ed eravamo in che anno?
Lella: Il 2014.
AES: Da allora?
Lella: Da allora cercai lavoro solo come badante. E trovai tanti lavori. Ma adesso sono stabilmente qui da 5 anni.
AES: Come ti trovi?
Lella: Bene, molto bene. Ormai sento addosso il lavoro di badante, e sento che non potrei fare altrimenti.
AES: Qual è stato il momento più bello della tua vita?
Lella: Ce ne sono stai tanti. Sicuramente porterò nel cuore i momenti con la Signora del mio palazzo. Furono giorni indimenticabili. Aveva insegnato Filosofia Teoretica all’Università. C’erano sere che mi parlava dell’infinito e del finito, e di che cosa vuol dire “vero” e “contraddizione”…
– Intervista a Carolina:
AES: Raccontaci questa sensazione: cosa significa per una badante perdere la persona a cui bada?
Lyudmila: Per quanto mi riguarda è stato un lutto che ho sentito mio. Dopo aver vissuto H24 con una persona per circa sette anni è davvero dura credere che la mattina dopo la sua morte non ci sia più per davvero. Continuavo ad andare a casa sua, perché mi sentivo a mio agio, mi sembrava che stando lì fosse vivo, ma poi ho capito che niente poteva tornare più come prima.
AES: Ci sembra quasi che tu non voglia parlare della persona a cui stai badando adesso per paura di parlarne bene…
Lyudmila: Non ho capito…
AES: Hai paura di affezionarti alle persone a cui fai da badante, come adesso presso questa persona a cui badi?
Lyudmila: … (imbarazzata) … Si, hai capito perfettamente. Bravissimo. Ho paura di affezionarmi troppo.
AES: Ma guarda che non è qualcosa di brutto, anzi: ti fa onore… Vuol dire che non fai questo, come hai iniziato a farlo agli inizi, “solo per soldi”…
Lyudmila: Certo i soldi sono importanti. A me questo lavoro non è che mi piaccia. Però dopo che si trascorre del tempo insieme è difficile dimenticare e fare finta che non sia successo niente…
AES: Quello della badante non è solo un lavoro…
Lyudmila: Bravo. E’ di più, è una cosa che ti prende tempo e pure vita.
AES: Oggi cosa hai cucinato di buono?
Lyudmila: La Signora Elena – è così che si chiama – non può mangiare cibi troppo pesanti, né troppo salati, le ho preparato un po’ di riso con minestrone…
AES: Il piatto ideale da servire in un ristorante a 4 stelle!!
Lyudmila: Ehy! Non ci scherzare: come lo faccio io il minestrone non lo fa nessuno.
AES: Allora aspettiamo il tuo invito.
Conclusione
Insomma, attraverso questa piccola digressione, possiamo capire davvero quanto il mestiere della badante sia tutto fuorché semplice, senza complicazione, in grado di essere svolto da tutti e da tutte; al contrario diventare una badante un percorso lungo, anche ostacolato dalla poca attenzione istituzionale, e che pone al centro della propria riuscita la forza di volontà.
Sei alla ricerca di una badante?
AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano (badante Milano), Badante Monza, Badante Como, Badante Lecco, Badante Bergamo.
Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising ad esempio a Roma: badante Roma e in altre province del Lazio.