Una badante per amica

Quanto costa avere una badante? I nuovi dati del rapporto “Domina”

La tendenza per una società che invecchia inesorabilmente è quella di un ricorso sempre più massiccio alla assistenza domiciliare; basti pensare che il settore del lavoro domestico, in Italia, coinvolge l’8% di tutti i lavoratori dipendenti (lo stesso del settore istruzione, per avere un termine di confronto).

Ma quanto costa il lavoro domestico a una famiglia italiana? Quanto costa una badante che si prenda cura di persone anziane o disabili, e quanto fa risparmiare lo Stato il fatto che le famiglie si accollino il peso di questa assistenza? Fornisce utili risposte il secondo rapporto annuale sul lavoro domestico dell’ Osservatorio Nazionale DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, di cui sono state rese note alcune anticipazioni.

La spesa per le famiglie italiane

I dati complessivi verranno pubblicati a gennaio, ma alcuni dati sono già stati diffusi in anteprima. Il più importante è quello generale: nel 2019 le famiglie italiane hanno speso complessivamente per colf ad ore e badanti conviventi 15,1miliardi​ di euro così suddivisi: 8 miliardi per badanti e 7,1 miliardi per colf. In questa cifra, DOMINA e Fondazione Leone Moressa hanno elaborato dati statistici​ della Ragioneria generale dello Stato, di ​Istat ​e ​Inps ​includendo i costi per i lavoratori domestici non in regola, che rappresentano quasi il 60% del totale del settore. Considerando invece il solo lavoro domestico regolare, la spesa annua si attesta sulla cifra di 7,1 miliardi: 5,7 di retribuzione netta più contributi previdenzialie Tfr.

Il costo del lavoratore domestico

A incidere sul costo del lavoratore sono vari elementi: in primis l’orario settimanale di lavoro, ma anche il suo livello di preparazione e gli anni di servizio. I costi annui, rende sempre noto DOMINA, variano dai 2mila euro (5 ore a settimana) ai quasi 15mila per una assistenza di 54 ore con convivenza.

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Impossibile sostenere il peso economico con una pensione

Come ben sanno le famiglie che si avvalgono di una badante per assistere il proprio congiunto anziano o disabile, è praticamente impossibile poter pagare un lavoratore in regola con la sola pensione media dell’anziano. Anche i numeri elaborati dal Rapporto DOMINA lo confermano: analizzando le entrate degli anziani con reddito prevalente da pensione, e i consumi medi degli ultra 65enni che vivono da soli, il margine di risparmio da destinare a un aiuto domestico è molto ridotto. La maggior parte dei pensionati (il 55%) può permettersi solo un’assistenza di 5 ore a settimana, ma se le ore passano a 25 la percentuale di chi può usufruirne cala drasticamente (20%) e solo pochissimi riescono a sostenere, con il solo reddito pensionistico.

Il costo dell’assistenza a persone non autosufficienti

Nel caso di​ assistenza a persone non autosufficienti​ la situazione precipita: in questo caso i pensionati che possono permettersi un’assistenza con personale adeguatamente preparato è del 4%. Percentuale che si alza tra il 6 e l’8% se si fa ricorso a lavoratori non formati.

Il risparmio per lo Stato

Come abbiamo visto, il costo per le famiglie è uno sforzo economico davvero importante. DOMINA ha calcolato che da questa “compartecipazione famigliare” all’assistenza, il risparmio per lo Stato si attesta sui 10,9 miliardi di euro annui che altrimenti dovrebbero essere destinati dalle casse pubbliche alla gestione delle strutture di assistenza di anziani e no autosufficienti.

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