Il Manuale della Badante: i Falsi Miti sull’Assistente Familiare
Come in ogni categoria, lavorativa o d’altro genere, anche nei riguardi delle badanti circolano falsi miti e credenze errate.
Probabilmente, già nella prima parte, molti dubbi sono stati chiariti, ma questa sezione ha lo scopo di approfondire temi e conoscenze, in modo da dare alle famiglie delle competenze di base prima ancora della vera e propria assunzione.
Il presente manuale, naturalmente, serve anche alla professionista, aiutandola a chiarire ai datori di lavoro e a se stessa il suo reale ruolo sia nella famiglia, sia nella società attuale.
La badante è un’infermiera: ebbene, no, non è un infermiera!
Non può fare punture, non può fare fisioterapia, non può sostituire nessuna figura professionale.
Può controllare la somministrazione dei farmaci attraverso uno schema dato dalla famiglia.
Può mobilitare l’anziano, portarlo a passeggio, lavarlo, sempre secondo gli accordi con la famiglia, aiutarlo a mangiare in caso di difficoltà di deglutizione, ma non è un’infermiera e non fa iniezioni, flebo o altro.
Può prendere la pressione o la glicemia, che sono cose comunque alla portata di chiunque.
Dipende dalla nazionalità: una delle leggende metropolitane più comuni è che la serietà o l’abilità della badante dipenda dal paese di origine.
No. Le badanti sono persone e, come tali, possono essere più o meno in gamba, più o meno preparate o pazienti, ma questo dipende solo dal loro carattere e dalla loro serietà.
Il paese d’origine non c’entra niente. Se una rumena era cattiva, non significa che le rumene siano cattive, o le ucraina, filippine, peruviane e così via.
Si sentono telefonate alle agenzie nelle quali il cliente dice chiaramente di non volere una badante di tale nazionalità, perché si è trovato male con la precedente, perché non era onesta, perché ha tentato di circuire il nonno e così via.
No, non funziona così: se c’è stata una brutta esperienza è normale andare con i piedi di piombo, ma NON si deve cadere nell’errore di pensare sia un problema di nazionalità! È molto importante capire questo concetto.
Vive per l’assistito: Anche no!
La badante è un lavoratore, vive per se stessa e fa quel lavoro per portare a casa la pagnotta.
Non vive per l’assistito, non deve essere necessariamente legata all’anziano di cui si occupa, soprattutto all’inizio.
Con il tempo può nascere un sentimento d’affetto, ma questo dipenderà, più ancora che da lei, dalla famiglia e dall’anziano stesso: se l’anziano la insulta e tratta male è improbabile che la badante gli si affezioni, così come essere trattata male dalla famiglia tenderà ad allontanarla affettivamente anche dall’assistito.
Deve lavorare 24 ore su 24: NO.
La badante di notte deve dormire.
Teoricamente, dalle otto di sera alle otto di mattina, dovrebbe stare nella sua stanza ed essere presente solo per le emergenze.
La gente pensa che lei debba stare li sempre, anche se l’anziano si sveglia cinque o sei volte.
Tu, figlio, sei disposto (o dovresti esserlo) a fare le notti per il tuo familiare, ma lei è una lavoratrice, non deve fare dei sacrifici, il suo lavoro è già abbastanza complicato e faticoso.
Se l’anziano non dorme, ci stai tu. Se l’anziano si sveglia cinque o sei volte per fare pipì e chiama la badante, può star certo che dopo una settimana questa telefona e dice che vuole andarsene.
Me l’ha detto il vicino:
È già in parte stato affrontato questo discorso: non importa quanto sia in gamba e affidabile il vicino, il collega o il migliore amico.
La badante per il congiunto è cosa di cui solo la famiglia si deve occupare.
Ogni anziano è diverso, ogni famiglia è diversa e ognuno ha diverse necessità. Quello che va bene per uno, può non andare affatto bene per un altro.
Non ci si deve affidare al passaparola, al “me lo ha consigliato… “, perché si sta parlando di due realtà diverse, forse incompatibili.
Quindi, l’unico modo davvero serio e sicuro per selezionare una badante, è quello che visto in precedenza: prendere carta e penna e stilare un questionario con liste di necessità sia della famiglia che dell’anziano da accudire.
Il fai da te sarebbe da evitare, ma se proprio si vuole tentare questa strada, almeno sarà bene affidarsi a consigli reali e non al passaparola.
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