La Badante Digitale: Nuovi Prototipi in Arrivo

AES DOMICILIO che da quasi un decennio vi è a fianco, più volte ha scoraggiato il tentativo della “digitalizzazione della cura” – robottini, app, videocamere h24, supporti digitali, mai come in questo periodo hanno mostrato al loro insufficienza.

Grazie al Covid ci siamo resi conto come stare insieme sia la cosa più importante, e l’insottraibile presenza fisica sia il centro di ogni autentica relazione di tipo umano.
Più volte abbiamo anche scoraggiato i tentativi “fai da te” che sono l’altra faccia della digitalizzazione della cura, poiché in un caso e nell’altro si fa a meno di una persona, e questa è una condizione inammissibile per ogni genere di cura.

E’ il caso di parlare di Giraff. Le telecamere di Fanpage.it sono entrate nell’abitazione di Giorgio Bertolani, uno dei volontari che stanno sperimentando Giraff.

“Devo dire che fino a qui è stata un’esperienza abbastanza positiva – ha dichiarato Giorgio – Giraff interviene nel momento in cui viene fatta una richiesta di aiuto: cadute, abbassamenti improvvisi di pressione, oppure anche per malattie come l’artrosi o ernie cervicali. Direi quindi che è già in grado di fornire un grandissimo aiuto”.

Gli aspetti migliorabili tuttavia ci sono, ma come giustamente ricorda Alberto Borghese, direttore Ais-lab dell’università degli studi di Milano: “L’obiettivo è quello di sviluppare una tecnologia non invasiva, lasciando che l’anziano possa continuare a vivere la sua quotidianità normalmente“. Il robot è anche uno dei terminali di casa – racconta Alberto Borghese – che consente di accedere a una comunità di utenti , con i quali la persona anziana può stabilire dei collegamenti e svolgere delle attività, come ad esempio giocare una partita virtuale a carte. Il senso è quello di stimolare i fruitori di Giraff a uscire dall’isolamento”.

Un aiuto concreto da tutti i punti di vista, anche per la compagnia di cui spesso hanno bisogno le persone di una certa età. “Una voce in più fa sempre piacere – conclude Giorgio Betolani – Una voce femminile delicata, gentile, simpatica e affascinante. Giraff garantisce prevenzione, sicurezza e convivialità.

Ma nonostante queste promesse di convivialità, ci sentiamo di diffidare, non perché questo possa addurre ad una perdita economica, ma ad una perdita umana.

Questo prototipo era quasi in voga prima della pandemia, ma oggi ci apparirebbe come ci sarebbe dovuto apparire sempre: un dissimulatore della solitudine: la tecnologia serba in sé questa caratteristica inalienabile: è un supporto alla mancanza umana, ed una badante, invece, si immette nel solco del colmare questa mancanza con un affetto, con un bene, con un reciproco riconoscimento che non potrà essere restituito da nessun supporto che non abbia sangue, e pensiero.
Insomma: da Giraff a Claudia: si parla di robot, si parla di un futuro in perenne quarantena: quella che abbiamo vissuto consideriamolo un grande esperimento sociale, e cerchiamo pure di considerarlo un esperimento fallito: viva gli uomini.

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