Badante e insegnante: una relazione possibile

Badante e insegnante: una relazione possibile

La figura dell’insegnante sembra quella di un “badante di ragazzi rammolliti” che non possiedono nemmeno le competenze per compiere le azioni più elementari della vita quotidiana come lavarsi accuratamente le mani, allacciarsi le scarpe, appendere bene gli abiti sugli appositi appendini, fare ricreazione stando seduti sui banchi.

A tutto ciò dovrebbe pensarci la famiglia perché è lì che il ragazzo trascorre la maggior parte del tempo, mentre a scuola passa solo una parte della sua giornata e il docente deve pensare a svolgere la sua progettazione, a spiegare, a interrogare, a valutare.

Invece il più delle volte l’insegnante deve ricoprire il ruolo del “badante”, di colui che, anziché, dedicarsi alla formazione e all’apprendimento dei ragazzi deve aiutarli compiere le azioni più elementari del vivere quotidiano.

Ma allora si può capire quando si devono responsabilizzare questi nostri ragazzi, quando devono crescere, quando devono diventare adulti. Sembra che non lo diventeranno mai, che resteranno degli eterni fanciulli, che in età adulta penseranno ancora che la vita è un continuo gioco, invece, che una palestra in cui si affrontano giorno dopo giorno i più svariati problemi.

Accanto ai ragazzi anche i genitori devono apprendere il mestiere di essere genitori, in quanto devono accompagnare i propri figli in un percorso che li porti a diventare responsabili, autonomi, indipendenti, insomma abituarli a sapersi muovere nel mondo.

Di fronte a quali situazioni si trovano i docenti? Si trovano nella condizione non si insegnare, ma di fare il “babysitter” venendo continuamente incontro alle richieste degli alunni che non conoscono ancora le regole e le azioni più elementari del vivere quotidiano che noi adulti di una volta abbiamo imparato abbastanza presto perché i genitori di un tempo ci responsabilizzavano, ci insegnavano le regole e ci aiutavano a diventare grandi per poi farci camminare con le nostre gambe.

Tuttavia partendo dallo stipendio medio netto di un docente di scuola primaria, lo si è paragonato a quello di un badante o colf.

Nel primo caso l’assegno mensile è di circa 1.300 euro al mese, guadagnati dopo un titolo di laurea e superamento di concorso; nel secondo caso (se passasse il salario minimo da 9 euro lordi l’ora) lo stipendio sarebbe superiore: circa 2.160 euro mensili.

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