Nuovo studio evidenzia il fenomeno della “Sindrome Italia” tra le badanti migranti.
Un recente studio condotto presso l’Istituto psichiatrico Socola di Iasi, l’istituto medico di riferimento nella Romania orientale, ha rivelato un preoccupante aumento dei casi di “Sindrome Italia” tra le donne migranti provenienti da diversi paesi, tra cui Ucraina, Moldavia, Filippine e Sud America.
Questa patologia, caratterizzata da sintomi quali depressione, schizofrenia, ansia e allucinazioni, si manifesta in coloro che hanno trascorso lunghi periodi lavorativi come badanti in Italia per sostenere economicamente i propri familiari rimasti nel paese d’origine.
In Italia, un milione di badanti provenienti in gran parte dalla Romania svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza agli anziani a domicilio, contribuendo significativamente al sistema di cura per gli anziani non autosufficienti. Le assistenti familiari, in larga maggioranza donne, si sono progressivamente integrate nel tessuto sociale italiano a partire dagli anni Duemila, determinando un risparmio stimato di circa 8,8 miliardi di euro nelle spese statali per l’assistenza.
L’ingresso di lavoratori immigrati nel settore della cura e dell’assistenza anziani è diventato essenziale, considerando l’invecchiamento della popolazione e le crescenti esigenze di cura e assistenza. Il recente decreto flussi che permette l’ingresso di 9.500 immigrati non comunitari per il periodo 2024-2025 ha registrato un notevole interesse, con ben 112.000 richieste presentate nei primi giorni, evidenziando la domanda crescente di assistenza e cura per gli anziani.
Nuove iniziative e prospettive nel settore dell’assistenza agli anziani tra le badanti migranti
Oltre all’importante lavoro svolto dalle badanti migranti nell’assistenza agli anziani, si stanno sviluppando nuove iniziative e progetti per affrontare la complessa problematica della “Sindrome Italia” e garantire un supporto adeguato a coloro che ne sono affetti.
1. Programmi di sostegno psicologico e sociale:
Organizzazioni e istituzioni stanno implementando programmi specifici di sostegno psicologico e sociale rivolti alle badanti migranti per affrontare il rischio di isolamento sociale e disagio psicologico dovuto alla lontananza dalle proprie famiglie e alla pressione lavorativa.
2. Collaborazioni internazionali:
Collaborazioni tra istituzioni e organizzazioni internazionali possono favorire lo scambio di buone pratiche e politiche volte a garantire condizioni di lavoro dignitose per le badanti migranti e a prevenire il rischio di manifestazioni della “Sindrome Italia”.
3. Ricerca e studi clinici:
Ulteriori studi e ricerche nel campo della psichiatria e della salute mentale possono contribuire a una migliore comprensione della “Sindrome Italia” e a individuare strategie efficaci per la prevenzione e il trattamento di questa patologia tra le badanti migranti.
In un contesto in cui la domanda di assistenza agli anziani è in costante aumento, è fondamentale adottare un approccio olistico che tenga conto non solo delle esigenze pratiche di cura, ma anche del benessere psicologico e sociale degli operatori del settore e delle persone assistite.
AES Domicilio, esperta nella selezione e formazione di badanti qualificate, sottolinea l’importanza di affrontare con sensibilità e competenza le sfide legate all’assistenza agli anziani e si impegna a garantire un sostegno adeguato per le famiglie e per il personale di cura. AES Domicilio offre servizi personalizzati di assistenza domiciliare e formazione continua per badanti, promuovendo il benessere sia degli anziani assistiti che degli operatori del settore.”