Badanti Barzellette

“La sai quella della badante e dell’anziano?”: Derisione di una figura socio-assistenziale

Ciò che è comico e ciò che è tragico, nella sua essenza non muta mai; ovvero: piangiamo e ridiamo sempre per le stesse cose. Il tempo comico e al verosimiglianza sono eterni, a cambiare, dunque non sono queste forme ma i loro contenuti.

Oggi le barzellette sono costituite da soggetti “deboli”, ovvero: un tempo il tempo comico che prevaleva era quello del deridere il più forte, e magari, nei film, trovavamo omoni giganteschi con vocine da bambini; trovavamo re completamente scemi, come nella favola del “re nudo”, over il re è l’unico a non accorgersi di essere nudo: dunque il riso e la comicità colpiva i “forti”. Oggi qualcosa è cambiato: le barzellette colpiscono i deboli, e forse perché la satira e il sapere oggi la fanno i potenti, e dunque il potere, ed i potenti, si sa, non amano l’autosatira.

Quindi dilagano barzellette su soggetti quali: migranti, anziani, vecchi, pazzi, bambini, lesbiche, gay; tutte figure marginali e scomode a quella imposta idea di società, imposta dal potere.

Tra queste figure deboli, e prese di mira ci sono anche le badanti.

La badante è una figura ormai entrata a pieno titolo nelle nostre case come una figura irrinunciabile, che non ha alcun diritto d’essere schernita, è anzi, oggi, una delle figure fondamentali nella salvaguardia del quieto vivere delle famiglie.

Un tempo, un genitore anziano diventava la causa di litigi decennali ed inestirpabili tra i figli, i quali figli lottavano per fare a turno sull’assistenza del proprio caro ed ognuno cercava di mettere avanti il proprio impegno ed il proprio lavoro, insomma la volontà di non voler rinunciare a niente della propria vita per badare al proprio padre. Malumori che poi si ripercuotevano anche dopo la morte del genitore, il quale genitore poi costretto o meno, decideva di lasciare in eredità la propria casa o i suoi averi per lo più alla figlia o al figlia che avesse deciso di accoglierlo e di assisterlo. Allo stesso tempo la figura della badante allontana la vergogna d’aver “mandato il proprio padre o la propria madre” in un ospizio, luoghi in cui misteriosamente gli anziani muoiono e subiscono soprusi, e non possono denunciare ciò sia per non creare ulteriori problemi ai figli, sia perché non ne hanno la credibilità, di un’accusa, in quanto, magari, dementi senili.

La badante è una figura che va rispettata nelle sue mansioni e nel proprio ruolo che svolge nelle famiglie italiane, è oggi il collante delle famiglie più saldo che ci sia; e quando si ironizza su questa figura si dovrebbe riflettere su quante volte si è andati a trovare il proprio caro nell’ultimo anno, su quanto tempo si è trascorso insieme a lui, prima di deridere quella categoria di persone che hanno dedicato la loro vita alla loro cura.

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