coronavirus badante minaccia o risorsa

Coronavirus boom di licenziamenti

Il periodo che stiamo vivendo è pressoché unico. Negli ultimi 50 anni è il periodo più “austero” che si sia mai affrontato, paragonabile, soltanto, ad uno stato post-bellico.

A pagarne le conseguenze di questo repentino “blocco” del Paese, non sono solo i cittadini costretti a restare rinchiusi nelle loro case per più di venti giorni, ma sono soprattutto le piccole e medie imprese che a fatica riescono a soddisfare le prestazioni.

Restare in casa significa bloccare il Paese, e a meno che qualcuno non abbia avuto la fortuna, o la sfortuna, di detenere un tabacchino o un’edicola o una farmacia, è costretto a restare in casa.

Misure straordinarie si sono affacciate negli ultimi giorni come l’attivazione della “Cassa Integrazione” estesa a lavori che di norma non dovrebbero rientrarvi; ma lo stanziamento dei 25 miliardi cercherà di tamponare questa fase di stallo.

Purtroppo, anche come AES DOMICILIO, dobbiamo tenere presente che il “servizio badanti” non è un servizio inalterabile, ed anche esso ha subito delle conseguenza a seguito dell’emergenza Coronavirus.

Se da una parte restare in casa è l’unica manovra possibile per arrestare il contagio, dall’altra – è un dato di fatto – restando in casa si ha la possibilità di restare di più e meglio accanto ai propri cari, ma proprio per questo viene meno l’esigenza della badante che, trovandosi improvvisamente senza lavoro, non sa cosa fare.

Purtroppo è una situazione che mette con le spalle al muro le piccole e medie imprese, e costringe a fare dei tagli netti e importanti sul proprio personale, o almeno dare la possibilità di “sospendere” la situazione.

Tuttavia come AES DOMICILIO ci sentiamo di dover sottolineare che questa situazione di emergenza, in quanto tale, non è riuscita a coprire una serie di fattispecie che al momento stanno scontando uno scotto non dovuto. Si pensi alle badanti, alle famiglie delle badanti, che si ritrovano o hanno la possibilità di ritrovarsi da un giorno all’altro senza lavoro, e di certo non per volontà di aziende come AES DOMICILIO ma per volontà delle famiglie che, essendo molto presenti, non necessitano del servizio.

In questa situazione si deve tenere presente che il “cuore” è ciò a cui dover fare maggior appello: le famiglie giustamente – che a loro volta stanno sicuramente subendo anche un danno – dovrebbero mantenre inalterata la situazione, o comunque sospenderla, senza adottare maniere drastiche in vista di un possibile risparmio. Sono molteplici i modi per “salvare capra e cavoli”, allo stesso tempo le badanti devono capire il proprio attuale stato di “superfluità” e dunque scendere a compromessi.

AES DOMICILIO lancia l’hashtag #iostoacasa ma anche #nonroviniamoci!