badante violeta

La Storia Surreale della Badante Violeta

Violeta aveva 26 anni quando il 1 aprile 1999, dopo un interminabile viaggio di ventisei ore, dalla Moldavia giunse in pullman in un paesino dell’Abruzzo.

Doveva prendersi cura di Angelina un’anziana semiparalizzata che viveva con il figlio maggiore e Nina la nuora quarantenne.

All’arrivo della badante Nina diede su tutte le furie perché l’agenzia le aveva mandato una badante che non parlava l’italiano, gridando come una forsennata parolacce da scaricatore di porto, senza darsi un minimo contegno.

La giovane era assetata dal lungo viaggio eppure non le fu offerto neanche un bicchiere d’acqua.

Nina indicò a Violeta una doccia come se avesse paura che le contaminasse la casa.

All’uscita dalla doccia la aspettava per consegnarle scopa, spazzolone e secchio.

Solo la sera Violeta riuscì a dissetarsi con il primo bicchiere d’acqua italiana.

Disgustata Violeta decise di andarsene e, al ritorno dal primo viaggio in Moldavia, cambiò famiglia.

Doveva accudire Pierina un’ ultraottantenne che viveva sola, almeno così le avevano assicurato!

Nell’appartamento invece vivevano la famiglia del nipote con la moglie, due figli e quattro cani.

Lasciato l’ultimo impegno lavorativo Violeta trovò da assistere un’anziana malata di Alzheimer di Roma, ma anche lì i familiari volevano approfittarsi per avere una colf gratis.

La famiglia era composta dal padre, dalla madre e da tre figli.

Qui Violeta fu trattata con rispetto e affetto, ma doveva cucinare, pulire casa, lavare, stendere e stirare per cinque persone.

Violeta decise di trovare un’altra persona anziana e bisognosa, possibilmente senza accollarsi il peso di una famiglia numerosa.

Trovò d’assistere Gina una novantunenne sola, nel frattempo era giunto l’inverno del 2003.

La donna, pur essendo affettuosa con Violeta, a causa della sua estrema avarizia, perse ogni contatto con i vicini.

Le fu poi offerto di sostituire una romena per un mese: la donna da assistere era una 80enne quasi disabile che viveva con la nuora malata di tumore in fase avanzata.

L’arrivo nell’abitazione fu indicativo!

Entrambe le donne non facevano altro che fumare, una sigaretta tirava l’altra!

La badante romena, comunque, l’aveva avvertita che le due donne fumavano giornalmente entrambe tre pacchetti di sigarette, ma a lei non dava fastidio perché praticava lo stesso vizio in egual misura.

Purtroppo, semplicemente con il passaparola, senza appoggiarsi ad una società seria, il rischio sia per la famiglia ma anche per la badante di non sentirsi tutelata e protetta è elevata.

Violeta con il tempo ha trovato lavoro presso famiglie serie e ha accudito con amore molte nonne e nonni con vari problemi.

 

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