Servizio “Pronto Badante”: un esempio da seguire in Valdinievole
Servizio “Pronto Badante”: un esempio da seguire in Valdinievole
Il progetto regionale, “PRONTO BADANTE”, di sostegno rivolto alla persona anziana nel momento in cui si presenta, per la prima volta, una situazione di fragilità può contare da aprile 2019 su una nuova rete e su nuovi servizi.
Ciascuna associazione partner, infatti, si rende disponibile a fornire il proprio sostegno alla persona anziana in più circostanze: dall’aiuto nelle commissioni, agli spostamenti, fino al tempo libero.
L’obiettivo è creare attorno all’anziano e alla persona in condizione di fragilità una rete solida di assistenza anziani che lo possa supportare a tutto tondo.
Per consentire ai cittadini di districarsi nel mondo dei servizi assistenziali e non solo, verrà stampata una guida ai servizi territoriali destinata a chi chiamerà il Numero Verde. Rimane inalterato “il cuore” del servizio di Pronto Badante.
Il progetto intende fornire una tempestiva ed efficace risposta alle situazioni di disagio. Le persone che si rivolgono al numero verde 800 59 33 88 riceveranno nelle 24-48 ore successive la visita di un operatore che valuterà la situazione e, nel caso soddisfacesse i requisiti, si prenderà in carico la persona. In questo senso Pronto Badante garantisce un sostegno immediato e qualificato al bisogno e metterà in atto le azioni per stabilizzare l’emergenza e accompagnare l’utente ai servizi sociali della Società della Salute della Valdinievole.
Pronto Badante si presenta infatti come la prima risposta al bisogno ed interviene proprio nei trenta giorni necessari ad ottenere una risposta dal Punto Insieme.
Il progetto prevede un contributo di 300 euro una tantum e l’accompagnamento nei servizi di cura. “Lavorare come una squadra – ha detto Riccardo Franchi, Presidente SdS Valdinievole – è necessario quando si ha a a che fare con situazioni di fragilità. Siamo quindi contenti che il servizio venga portato avanti da una rete così composita di soggetti e che tra questi ci sia il volontariato, che riesce spesso ad essere molto vicino alle famiglie”.
“Quando – conclude Cristina Dragonetti – un familiare è affetto da demenza o Alzheimer anche la famiglia subisce uno stress molto grosso. E’ per questo che un supporto psicologico può essere fondamentale”.
Un sistema utile del genere dovrebbe essere esteso ed applicato anche ad altre regioni d’Italia, in quanto l’invecchiamento di questo paese è un fenomeno che tende a crescere a dismisura, e che è giusto arginarlo e trovarci pronti ad affrontarlo, soprattutto tenendo presente il cuore, le iniziative che anche piccole associazioni possono creare stando insieme, fornire piccoli servizi, che per persone deboli risulterebbero servizi di tutto rispetto, e utili al miglioramento della vita. Soprattutto al sud, ove la condizione d’anzianità si poggia troppo spesso sulle famiglie.
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