Anziani RSA Covid

Rsa: la Morte Negata. Conseguenze Psicologiche di non Rivedere più i Propri Cari

Non l’avremmo mai voluto scrivere; non lo avremmo mai voluto dire, ma l’informazione impone che si sia trasparenti e che si vada a toccare anche temi scomodi, perché a volte troppo intimi, eppure lo si deve fare.

La morte delle persone nelle case di riposo è stata una morte terribile – paragonabile a quella avvenuta nei reparti d’ospedale, in pieno abbandono – perché questi poveri anziani non solo non hanno potuto vedere i propri cari in un momento tale, ma non hanno nemmeno potuto sentirli. Di fatti uno degli aspetti più macabri è stata proprio la sospensione della comunicazione anche solo telefonica, che ha gettato nel dubbio e nello sconforto, ed a volte nella vana speranza, e gli anziani e le loro famiglie.

Ma a tutti è sicuramente capitato sentir dire che quando un parente viene meno comunque “lo si sapeva da tempo”, cioè si era preparati a questo evento, e dunque psicologicamente l’immagine dle proprio caro ha avuto una evoluzione ed un declino; le morti invece a cui abbiamo assistito hanno qualcosa di profondamente diverso: le persone nelle case di riposo godevano di ottima salute, e le ultime volte che furono viste, furono viste in piena salute: ritrovarsi poi ad un black-out della comunicazione, e sentirsi dire soltanto “sua madre sta male” e poi, dopo una settimana, “sua madre non c’è più”, non è una cosa da poco conto, anzi!

Complice anche la quarantena e il fatto di non poter svolgere un rito funebre adeguato, le conseguenze psicologiche dei cari che si sono visti meno i propri padri o le proprie madri o nonne, sarà devastante. Questo è un tempo che non permette di “elaborare il lutto” perché non permette il cambiamento: la staticità non soffoca solo i corpi ma anche e soprattutto i pensieri vengono schiacciati dalle solite routine, e la morte è il pensiero più frequente che può venirci davanti e contro cui è sempre difficile opporsi.

Un dramma inimmaginabile è poi quello patito dalle vittime, le quali ci immaginiamo volessero parlare con i propri cari anche solo per un ultimo saluto e come questo fu negato per evitare che si diffondesse troppo la notizia che nell’ospizio “girasse qualcosa di strano” così da attivare una reazione a catena “e perdere clienti!”.

Purtroppo è brutto constatare queste cose – al Trivulzio di Milano si contano 5 morti al giorno in questo mese – ma qualsiasi ragione opporranno le RSA sarà sempre una ragione che ha torto perché: ammettiamo pure che il personale sanitario era malinformato e che non avesse guanti e mascherine, e nemmeno la preparazione tecnica per affrontare questa emergenza, tuttavia hanno avuto la lucidità di tergiversare e dissimulare e nascondere, quando avrebbero potuto rispedire tutti a casa – ma questa soluzione costava troppo.

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