l'acqua: compito della badante

L’acqua: compito della badante

L’acqua: compito della badante

AES DOMICILIO si occupa di assistenza agli anziani, e le badanti sono il nostro mezzo più efficace per curare i cari in difficoltà, o più in là con l’età.

La stagione che incute più timore, forse più dell’inverno, è proprio l’estate, che si configura come una vera e propria prova di resistenza nei confronti di un caldo che a volte, soprattutto nelle regioni più calde, arriva a sfiorare temperature di oltre 40°, e dove le case non siano munite di condizionatori, la situazione diventa sempre più preoccupante.

Ma partiamo da alcune domande e dal darci qualche risposta.

Perché il caldo rischia di diventare pericoloso?

L’organismo di una persona sana è in grado di contrastare gli effetti del caldo abbassando la temperatura della pelle attraverso la produzione di sudore, una sostanza composta quasi esclusiva-mente da acqua e sali minerali. Con il caldo si possono perdere anche diversi litri di acqua al giorno ed è necessario recuperarli bevendo molti liquidi. Nei soggetti a rischio la regolazione della temperatura cuta-nea attraverso la produzione di sudore può essere poco efficiente, oppure l’assunzione di acqua può essere inadeguata. Molte delle persone a rischio non avvertono o avvertono poco il senso di sete. Queste persone, anche quando sudano molto, non bevono abba-stanza e, di conseguenza, il loro organismo si disidrata. In questa condizione può accadere che il corpo raggiunga una temperatura troppo elevata, o che perda troppa acqua per poter mantenere integre le funzioni vitali.

Esistono segni o sintomi che ci possono mettere in allarme?

La comparsa di crampi, eritemi (piccoli arrossamenti) e papule (piccoli rigonfiamenti solidi della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, an-dare regolarmente in bagno, lavarsi), sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita.

La salute è invece decisamente in pericolo quando la persona: manifesta: confusione mentale, o si verifica l’aggravamento di una confusione mentale già; presente ha mal di testa; è preda di convulsioni.

Si può uscire di casa durante il periodo estivo?

Il movimento è sempre raccomandabile. Anche quando l’assisti-to non può uscire di casa in modo autonomo, frequentare altre persone e visitare luoghi ricchi di verde, è comunque una buona abitudine. Per una persona a rischio, è tuttavia opportuno evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (solitamente dalle 11 alle 18).

Bisogna modificare l’alimentazione del nostro assistito?

L’alimentazione, come sempre, deve essere varia. Durante il periodo estivo è bene evitare bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici), bevande ghiacciate, gassate e zuccherate. È inoltre opportuno preferire la frutta e la verdura e abolire cibi grassi e conditi.

Quali abiti deve indossare la persona a rischio?

D’estate si devono indossare abiti leggeri di cotone o lino. Sono inoltre da preferire i colori chiari, perché attirano meno i raggi solari.

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