Badante Francia

La badante in Fancia: un modello da conoscere

Presente anche in altri paesi europei, soprattutto mediterranei, il fenomeno delle assistenti familiari in Italia appare ancora troppo condizionato dal problema dei costi (prezzi delle badanti), nel senso che stipendi e pensioni italiane sono tra i più bassi d’Europa e le famiglie meno abbienti debbono “risparmiare” anche in questo settore, rispetto ai costi dell’assistenza pubblica, dalla forte componente irregolare e quindi dallo scarso rapporto con i servizi pubblici.

Si è creato spontaneamente un mercato che ricerca di volta in volta la soluzione ai problemi posti dalla legislazione e dalla contrattazione, ma nel quale prevale un modello individuale che è insieme oneroso e sottoposto a continuo turn-over. Un intervento pubblico non può che partire dal riconoscimento della debolezza della famiglia come datore di lavoro e percorrere una strada simile a quella della Francia con una radicale riforma delle agevolazioni fiscali, che oggi consistono in deduzioni dal reddito dei contributi previdenziali obbligatori (fino a un massimo di 1549,37 €) e detrazioni dalle imposte del 19% delle spese sostenute per addetti all’assistenza personale (fino a un massimo 2.100 l’anno).

E se si arriva a una effettiva corrispondenza tra contratto firmato e ore lavorate, si può anche affrontare il tema del gettito fiscale delle lavoratrici straniere: oggi la maggioranza delle badanti regolari paga nel nostro paese i contributi, ma non le tasse, perché rientra nella “no tax zone, proprio a causa dei bassi redditi dichiarati.

Come è gestita la figura della badante in Francia?

 

Il sistema francese prevede, una volta effettuata l’emersione, il 50 per cento di deduzione dal reddito fino a un massimo di 20mila euro l’anno, ma il suo pregio maggiore è l’aver creato un collegamento stabile tra le assistenti familiari e i servizi sul territorio, producendo una sorta di badante collettiva.

Al contrario, nel sistema italiano è ancora prevalente il rapporto individuale tra anziano e badante, con tutti gli inconvenienti che esso comporta: solitudine, noia, difficoltà nelle sostituzioni, periodi di disoccupazione, e così via. Grazie al sistema integrato, la Francia spende in questo settore non più di 6 miliardi di euro l’anno con un numero di badanti che è la metà del nostro (e molte sono francesi), tutte regolari, più formate, più integrate nei servizi e nella società, tendenzialmente dipendenti da associazioni sociali. Ma in Italia occorre anche diversificare e regionalizzare l’istituto dell’indennità di accompagnamento, definito granitico su questo sito da Sergio Pasquinelli, che vale da solo oltre 10 miliardi di euro l’anno ed è quasi privo di controlli.

La parte successiva del sistema, quella sul territorio con l’incontro tra domanda e offerta, gli albi e la formazione, in Francia diventa così una conseguenza naturale dell’emersione e dei rapporti di lavoro plurimi.

Nel nostro paese, solo singole esperienze locali hanno affrontato questi tre temi, senza tuttavia riuscire a dar luogo a un sistema integrato, se non in casi sporadici. Prevalentemente l’incontro domanda/offerta avviene informalmente tramite parrocchie e sindacati, gli albi comunali di assistenti “accreditate” sono pochi e poco aggiornati, si sta sviluppando la presenza territoriale di agenzie di badanti, la formazione deve essere sia linguistica che professionale ed i corsi di italiano si stanno standardizzando solo da pochi mesi.

Una riforma di questo respiro che gradualmente farebbe evolvere le figure delle assistenti verso qualcosa di simile alle operatrici socio-sanitarie, rendendo più stabile e meno precario l’intero sistema, oggi sottoposto ad un incessante turnover, avrebbe certo un costo sul versante contributivo, ma sarebbe compensata da nuove fonti di gettito fiscale. E l’Italia potrebbe anche archiviare, almeno in questo settore, l’ormai obsoleto e ipocrita sistema del decreto flussi su base cronologica, senza illudersi troppo sull’efficacia della formazione all’estero, (la formazione di assistenti famigliari direttamente nei paesi di origine che finora è fallita o è riuscita solo per piccolissimi numeri) sulla quale sembra invece puntare (a legislazione invariata) l’attuale governo.

 

Cerchi una badante?

 

AES DOMICILIO seleziona ad hoc la badante che occorre alle vostre esigenze, grazie al nostro team di screening il quale oltre che a vagliare le competenze della badante, cerca, immediatamente, di creare un profilo che possa soddisfare le esigenze.

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia (badante a Como, badante Monza, badante Milano, badante a Pavia, ecc.). Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci!