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Vaccino Covid per le badanti: è in arrivo?

Introduzione

Nonostante i ritardi nella consegna dei vaccini e la ripianificazione dei richiami per i cittadini con più di 80 anni, in Italia si prosegue con le somministrazioni del vaccino contro il Covid-19. Dopo operatori sanitari, personale medico e ospiti delle Rsa, infatti, sarà la volta degli anziani over 80.

Da settimane, però, è emersa l’ipotesi di vaccinare con priorità anche i badanti, poiché svolgono un lavoro a stretto contatto con le persone più fragili. Ad avanzare la richiesta è stata, in primis, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.

Ma è giusto associare i badanti al personale sanitario e lasciare loro una corsia preferenziale rispetto agli anziani?

Vaccino anti-Covid a badanti: i motivi

Se non si possono vaccinare gli assistiti, almeno si vaccinino gli assistenti che comunque sono quelli che portano un maggiore rischio all’interno della bolla familiare”. Questa è la richiesta di Assindatcolf, sostenuta anche da Francesco Landi, presidente della Società italiana di geriatria.

Spesso, infatti, i badanti si spostano utilizzando i mezzi pubblici e stanno per molte ore a contatto con persone anziane o disabili. Vaccinare prima gli assistenti rispetto agli assistiti, quindi, potrebbe essere un modo per prevenire la diffusione del contagio.

Tuttavia, scegliendo questa opzione si andrebbero a paragonare le badanti al personale sanitario: due professioni diverse, ma che di fatto comportano lo stesso rischio di diffusione dell’infezione.

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Colf e badanti: i numeri in Italia

Guardando ai numeri, in Italia ci sono almeno 460 mila badanti (ma forse anche il doppio visto il lavoro in nero), 320 mila delle quali sono straniere e provengono soprattutto dai Paesi dell’Est Europa. Inoltre, la maggior parte di questa categoria di lavoratrici (donne per la maggiore) ha un’età media che si aggira sui 50 anni: ben lontana, quindi, dalla fascia degli over 80 e degli over 75 prossimi al vaccino.

Conviene davvero privilegiare una categoria di lavoratori più giovani e lasciare in attesa gli anziani che magari presentano gravi patologie? Secondo Andrea Zini, il presidente di Assindatcolf, occorre tutelare anche i nuclei familiari.

Noi – sostiene – abbiamo sempre ritenuto che il lavoro di cura, anche se reso in ambito familiare, non abbia nulla di diverso rispetto alle attività dei paramedici, sia in ospedale che nelle residenze protette. Per cui, per creare delle bolle di tutela degli assistiti e, quindi, dei familiari delle nostre famiglie associate, è necessario che vengano vaccinati ” anche i badanti.

Il problema – ha proseguito il presidente di Assindatcolf – è la mole di persone da vaccinare tra assistiti e assistenti parliamo di almeno 2 milioni di persone. Sono numeri che rispetto all’approvvigionamento dei vaccini ci rimandano a dopo l’estate”.

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