dialogo tra badante e badato

Dialogo tra sordi: il badante e il badato

Dialogo tra sordi: il badante e il badato

Oggi l’informazione è estremamente delicata nel considerarsi vera o falsa. E’ impressionante il numero di “fake news” che circolano; sono stimate, su 10 informazioni circolanti su internet, 6 falsate e 2 non corrette, il che significa che l’ 80% delle informazioni sono da scartare, e bisogna agire con spirito critico.

Una badante ha il dovere di essere informata su ciò che accade nel paese, o nel luogo in cui opera, e questo ha un importantissima valenza, in quanto l’anziano ha, la maggior parte delle volte, perso ogni contatto con la realtà, non potendo uscire più, e non potendo svolgere le normali funzioni quotidiane.

La badante è, per l’anziano, l’unico mezzo di comunicazione col mondo.

Soprattutto i pazienti ammalati di Alzheimer farebbero bene a comprendere cosa gli accade intorno, e cercare di essere informati, ovviamente, senza creare inutili sovraccarichi o stress mentali.

Conoscere ciò che circonda la vita dell’anziano è il primo passo per non farlo sentire escluso dalla società, e dalle persone che ama: immaginatevi una conversazione in cui questo anziano non possa dire una parola perché non ne sa niente, perché, in nome di una preserbanza, lo si è voluto tenere all’oscuro, per non farlo affaticare, o per non farlo sentire male, o semplicemente, perché lo si considera un incapace.

Questa è la sensazione che una badante deve cercare di evitare che avvenga, tenendo aggiornato l’anziano, con quello che succede nel mondo, ma pure nel proprio paese, e non sempre ciò è riferibile al pazienti affetti da Alzheimer, ma anche ad anziani semplicemente allettati, e che magari perdono ogni contatto con quello che avviene anche nel proprio paese.

Facciamo degli esempi: si chiude un negozio storico della città o del paese, e non si informa l’anziano; una chiesa viene spostata e non si informa l’anziano; una persona influente del paese muore e non si informa l’anziano: dopo qualche anno, si capisce bene, che l’anziano sarà tagliato fuori dal suo stesso paese, dalla sua stessa casa: sarà uno straniero, perché, come al pari di uno straniero non saprà più niente di ciò che è successo, non potrà esprimere la propria opinione, perché non è “al corrente”.

E’ così che avviene quel lento, ma letale, isolamento dell’anziano nelle proprie mura domestiche, è così che assistiamo a quei fenomeni di aggravamento, e che vedono gli anziani peggiorare a vista d’occhio: gli anziani peggiorano perché li si comincia a credere dei morti prima che lo siano.

Ritenere qualcuno incapace di comprende ciò che avviene intorno, è ritenerlo uno scemo oppure un “morto”, una persona a cui è inutile parlare perché non può più “influire” sul corso delle cose.

E’ da qui che la badante deve ripartire: semplicemente considerando vivo l’anziano.

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