Badanti di ritorno: chi sono?
Negli ultimi decenni, l’Italia ha visto un significativo aumento del numero di badanti straniere impiegate per l’assistenza agli anziani. Queste lavoratrici, provenienti principalmente da paesi dell’Europa dell’Est, dall’America Latina e dall’Asia, hanno svolto un ruolo cruciale nel garantire il benessere di molti cittadini italiani. Tuttavia, un fenomeno emergente merita particolare attenzione: quello delle “badanti di ritorno”.
Letteralmente i/le badanti di ritorno sono coloro che hanno svolto per anni (alcuni per decenni) la propria professione in Italia, e che, una volta raggiunta l’età pensionabile, decidono di tornarsene nei propri paesi.
Badanti di ritorno: le cause di questo fenomeno
Il più delle volte, le badanti ad ore e le badanti conviventi, sono provenienti da paesi dell’est, dove, si sa, il caro vita è nettamente minore rispetto a quello in Italia, e quindi una media pensione permetterebbe loro di goderne a pieno.
Questo fenomeno è motivato da una serie di ragioni personali, economiche e sociali.
- Ricongiungimento familiare e ritorno alle radici
Una delle principali motivazioni che spingono le badanti a tornare al loro paese d’origine è il desiderio di ricongiungersi con la famiglia. Spesso, queste lavoratrici sono state lontane dai propri cari per molti anni, sacrificando la vicinanza emotiva e fisica con i familiari per lavorare in Italia. Il ritorno permette loro di ritrovare i legami familiari e di trascorrere la pensione accanto ai propri cari. Inoltre, il desiderio di riconnettersi con le proprie radici culturali e sociali gioca un ruolo significativo. Tornare nel paese natale significa ritrovare le tradizioni, la lingua e la cultura che hanno sempre fatto parte della loro identità. - Costo della vita e sostenibilità economica
Il costo della vita in molti paesi di origine delle badanti è significativamente più basso rispetto all’Italia. Questo significa che la pensione accumulata durante gli anni di lavoro in Italia può garantire un tenore di vita più alto e una maggiore sicurezza economica nel paese d’origine. La possibilità di acquistare una casa, accedere a cure mediche e vivere una vita dignitosa è spesso più realizzabile nel contesto economico del loro paese natale. Per molte badanti, questa sostenibilità economica rappresenta una motivazione fondamentale per il ritorno. - Condizioni di salute e assistenza
Con l’avanzare dell’età, le condizioni di salute delle badanti possono richiedere un’assistenza medica e sociale che, nel loro paese d’origine, potrebbe essere più facilmente accessibile e culturalmente adeguata. In molti casi, le badanti trovano che il sistema sanitario del loro paese d’origine è più familiare e che le reti di supporto sociale sono più solide, permettendo loro di affrontare l’invecchiamento con maggiore serenità e supporto. - Stanchezza e desiderio di rilassamento
Dopo anni di lavoro intenso e spesso fisicamente e mentalmente estenuante, molte badanti desiderano semplicemente ritirarsi in un ambiente più rilassante e meno stressante. Tornare al proprio paese d’origine permette loro di ritrovare un ritmo di vita più tranquillo, lontano dalle pressioni e dalle responsabilità quotidiane del lavoro di assistenza. - Investimenti e progetti personali
Durante gli anni di lavoro in Italia, molte badanti riescono a risparmiare denaro che viene poi investito in progetti personali nel loro paese d’origine. Questo può includere l’acquisto di una proprietà, l’avvio di una piccola attività commerciale o il sostegno all’educazione dei figli e nipoti. Realizzare questi progetti rappresenta per loro un obiettivo di vita e un motivo di soddisfazione personale.
Le badanti di ritorno: vivere con la pensione
Tornare in Romania per la pensione è un sogno di molti rumeni costretti ad andare all’estero per lavorare, ma i contributi versati all’estero valgono anche per la pensione in Romania.
Tutti i lavoratori rumeni che hanno versato almeno un anno di contributi in uno degli Stati membri della Comunità Europea possono aver diritto alla pensione comunitaria in un qualsiasi stato presso cui hanno dimorato e lavorato.
Probabilmente il sogno di ogni lavoratore rumeno che va via dalla Romania per lavorare è quello di rientrare nel paese di origine una volta in pensione.
Molte badanti di nazionalità rumena oggi al lavoro in Italia piuttosto che in Francia e così via, sognano di tornare alla loro madre patria una volta raggiunti i requisiti per le pensioni.
Che si scelga la via del ritorno o che si decida di restare a vivere anche da anziani nel paese dove si è lavorato, nulla cambia perché esiste il regime di totalizzazione della pensione con il quale si può raggruppare tutti i contributi versati in tutti gli Stati per avere la propria pensione. Naturalmente molto dipende dal paese dove si sceglie di presentare domanda di pensione e dove si decide di vivere. Infatti ogni Stato ha le sue regole per le pensioni e sarà con le leggi dello Stato specifico che si potrà accedere alla pensione.
In Italia per esempio, servono 67 anni di età ed almeno 20 di contributi per la pensione di vecchiaia, mentre in Romania per gli uomini servono 65 anni e per le donne 63, mentre per quanto concerne i contributi, in Romania ne bastano 15 anni.
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Articolo aggiornato al 19/07/2024