Badanti Che Rientrano In Italia
Qualche consiglio utile per tutelarsi nel rispetto di tutti.
AES DOMICILIO è estremamente attenta alla condizione attuale delle badanti, nonché delle famiglie che ne ospitano una.
Sappiamo quanto sia massiccia la presenza di badanti provenienti dall’est Europa, e quanto questo stia alimentando ancora di più i nostri pregiudizi e il nostro atteggiamento nei riguardi di queste persone che dopo mesi hanno potuto riabbracciare i propri cari (proprio come noi) ed ora sono di rientro in Italia – non fosse che questo rientro stia combaciando con un picco di contagi, imputabili, però, alla scellerata gestione della movida estiva e al mancato buonsenso dei nostrani vacanzieri!
Dallo scorso 22 luglio, quando il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza contenente ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, chi arriva in Italia da Romania e Bulgaria è obbligato a trascorrere un periodo di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario di 14 giorni.
Una misura sacrosanta, soprattutto per chi in casa si fa aiutare da colf, badanti e baby sitter, considerando che il 70% dei circa 850 mila domestici regolari sono stranieri ed in particolare originari dell’Est Europa, da cui proviene il 41% del totale e che oltre la metà di questi sono badanti, molto spesso impiegati in regime di convivenza, quindi a strettissimo contatto con anziani, disabili e malati, ovvero le persone più vulnerabili e a rischio di contagio.
Ecco perché fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo chiesto al Governo di tenere sotto controllo medico questa categoria di lavoratori ai quali, anche nel periodo del lockdown, non è mai stato imposto uno stop.
Oggi, seppur con grande ritardo rispetto alle richieste avanzate, finalmente arrivano segnali di attenzione da parte del Governo ma anche delle regioni che si stanno organizzando con ordinanze specifiche sui diversi territori. Ma si tratta di misure sufficienti a tutelare famiglie, anziani e lavoratori stessi?
Partiamo dal principio. L’ordinanza del ministro Speranza parla solo di isolamento fiduciario ma non di dove questo debba essere trascorso, dimenticandosi che molti di quei lavoratori che in queste settimane stanno facendo ritorno in Italia dai Balcani sono proprio badanti. Stando alle regole, il domestico, se convivente, potrebbe tranquillamente indicare al vettore con il quale viaggia l’indirizzo del datore e lì trascorrere il periodo di 14 giorni. Ma cosa succederebbe se questo avesse contratto il virus e fosse asintomatico? D’altronde un datore di lavoro non può impedire alla propria colf, badante o baby sitter di uscire di casa o di non frequentare altre persone, magari connazionali che tornano dai Paesi di origine dove il virus sta imperversando.
Garantire il servizio migliore è la nostra priorità e solo voi potete consentircelo, affidandovi e mostrandoci debolezze e punti di forza.
AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, o “badante di notte”.
AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia (badante a Como, badante Monza, badante Milano, badante a Brescia, ecc.). Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci!
AES ASCOLTA!