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La rivolta di colf e badanti: lo stato non si occupa di loro

Pochissime tutele per la maternità o la malattia, molti contratti in nero e pensioni a 71 anni. L’Italia è un paese che invecchia rapidamente, ma che sembra trascurare chi si prende cura degli anziani.

Le badanti, fondamentali per la nostra società, si trovano spesso senza protezioni economiche e sociali adeguate. Si prevede che nel 2025 saranno necessarie circa due milioni e 288mila persone per soddisfare la crescente domanda di assistenza domestica, comprendendo sia stranieri che italiani, in gran parte donne.

Numeri e contratti

Secondo Luca Di Sciullo, presidente del Centro studi e ricerche Idos, il crescente bisogno di assistenza domestica è strettamente legato alla crisi demografica e all’invecchiamento della popolazione. Emanuela Loretone della Filcams Cgil denuncia l’alto tasso di irregolarità nel settore: metà dei lavoratori non ha un contratto o ha contratti “grigi”, con ore non dichiarate. Questo significa che molti badanti lavorano senza i diritti fondamentali come previdenza sociale, malattia e maternità.

La testimonianza

Maria, nome di fantasia, ci racconta la dura realtà dei lavoratori domestici. Assisteva un’anziana con demenza per 800 euro al mese, senza tredicesima o ferie. Dopo anni di sacrifici, è riuscita a ottenere un leggero aumento di stipendio, ma il suo contratto rimaneva per sole cinque ore giornaliere, nonostante lavorasse 24 ore al giorno. Dopo la morte dell’anziana, Maria si chiede chi si prenderà cura di lei e degli altri badanti.

Welfare cercasi

A Padova, il sindacato Adl-Cobas sta lottando per i diritti delle collaboratrici domestiche. Maryuri Gonzàlez e Francesca Zanotto evidenziano la mancanza di diritti come malattia e maternità retribuite e pensioni misere a 71 anni. Il sindacato chiede che lo Stato integri i contributi pensionistici e garantisca il diritto alla malattia e alla maternità.

Riposo e maternità

Le lavoratrici domestiche hanno diritti limitati in termini di maternità e malattia rispetto agli altri lavoratori dipendenti. Devono accumulare 52 settimane di contributi in 24 mesi o 26 settimane in 12 mesi per ottenere l’indennità di maternità. In caso contrario, rischiano di dover lavorare durante la gravidanza per esigenze economiche, mettendo a rischio la loro salute e quella del bambino.

L’operato di AES Domicilio

AES Domicilio, una società specializzata nell’assistenza agli anziani e nella selezione di badanti, si distingue per la sua attenzione nel tutelare i diritti dei badanti. AES Domicilio garantisce contratti regolari e condizioni di lavoro dignitose, assicurando che i lavoratori ricevano le tutele necessarie in termini di malattia, maternità e riposo. Inoltre, AES Domicilio promuove la formazione continua dei suoi operatori, migliorando la qualità del servizio offerto e la sicurezza dei lavoratori.

Il caro vita e le sfide per AES Domicilio

Il caro vita crescente sta mettendo in ginocchio molte famiglie italiane, che fanno sempre più fatica a permettersi servizi di assistenza adeguati. Questa situazione influisce pesantemente anche su società del settore come AES Domicilio. La difficoltà economica delle famiglie non solo riduce la domanda di servizi regolari, ma aumenta anche il rischio di ricorso al lavoro in nero. Questo fenomeno non solo priva i lavoratori di diritti fondamentali, ma danneggia anche le aziende che operano legalmente e con etica.

Un appello allo Stato

È imperativo che lo Stato intervenga per sostenere le società che operano nell’assistenza agli anziani. AES Domicilio potrebbe essere un partner ideale per la realizzazione di progettualità mirate a migliorare l’assistenza agli anziani. Finanziamenti adeguati permetterebbero di estendere i servizi offerti e garantire tutele migliori per i lavoratori, riducendo al contempo il lavoro in nero. Una collaborazione tra lo Stato e realtà come AES Domicilio potrebbe non solo migliorare le condizioni di vita dei lavoratori domestici, ma anche sostenere le famiglie che si trovano a dover gestire l’assistenza ai propri cari in un contesto economico sempre più difficile.

Conclusione

La situazione dei collaboratori domestici in Italia richiede un intervento urgente da parte dello Stato. È necessario migliorare le tutele e garantire diritti fondamentali, supportando non solo le famiglie che necessitano di assistenza, ma anche coloro che dedicano la loro vita a prendersi cura degli altri. AES Domicilio rappresenta un modello di come si possa operare eticamente e con attenzione verso i lavoratori, ma necessita del sostegno statale per continuare a fornire servizi di qualità e garantire condizioni di lavoro dignitose. Solo così si potrà assicurare un futuro migliore sia per i badanti che per le famiglie italiane.