Badante diversamente abile

Quando è la badante ad essere diversamente abile

Nessuno dice di avere pregiudizi su niente. La nostra società, se dovessimo credere a coloro che la compongono, sarebbe la più felice mai apparsa sulla terra. Eppure: vedere l’autista a cui manca una mano; vedere l’insegnante di teatro a cui manca una corda vocale; suscita troppo spesso l’ironia più stupida che il mondo abbia mai ospitato. Per caso, se ci trovassimo in difficoltà, in preda ai brivido o ad un malanno a cui non sappiamo dare nome, allontaneremmo da noi il medico, che seppur zoppo, ci vuol curare?Questo è ciò che si deve tenere sempre presente: si crede che le figure assistenziali, come la badante, l’infermiere, il medico, la babysitter, il logopedista, l’insegnante; debbano essere fisicamente perfetti, corretti, e compiuti. Sembra che la sanità fisica garantisca una prontezza professionale. Invece non è così. Una badante non deve essere mai discriminata, come nessuna persona che voglia addentrarsi nel mondo del lavoro, per la propria condizione fisica: l’assenza di una mano non implica che una badante offra meno cura, o cure peggiori, di chi ha due mani ed invece di usarle le rigira sulla tastiera di uno schermo, abbandonando l’anziano alla propria solitudine, limitandosi a civare, a scopare a terra, ed ad aiutare l’anziano nelle sue espletazioni igieniche.Certo: in casi in cui la famiglia del badato ha presentato sin da subito le sue esigenze, presentando il soggetto in questione come un soggetto violento, di una certa stazza fisica, affetto da Alzheimer, non è raccomandabile porre al suo fianco una badante che non sia nel pieno delle sue forze – e si badi, non si sta parlando di una badante che abbia o meno integro il proprio corpo, ma di una badante che sia nel pieno delle sue forze: si può avere anche un corpo perfetto all’apparenza, ma eroso dalle fatiche e dagli anni, dentro. Dunque: non è nemmeno un canone adeguato di discrimine poiché, una persona che abbia una mano in meno ma il pieno controllo di tutto il resto, seguendo un corretto allenamento fisico, sarà certamente più consigliato e privilegiato rispetto a qualcuno che pur avendo un corpo integro lo ha trascurato sino a non rendersi conto della gravitò in cui sguazza.L’integrità fisica non garantisce alcuna possibilità di professionalità: innanzi ad una badante diversamente abile, ma competente e nel pieno delle sue forze, non si può che essere umili, e vedere piuttosto un esempio da cui imparare, una continua rinascita da cui farsi contagiare, senza seguire l’opinione dei più, che senza alcun riguardo, e senza alcuna ragione respingerebbe via il medico che la vorrebbe curare: tuttavia è da tenere sempre presente la preferenza e l’opinione della famiglia: come molte volte accade è il carattere il vero ed unico difetto che in questo mestiere può farsi avanti.

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