badante e demenza

Il Manuale della Badante: la Gestione del Malato di Demenza

Di seguito un piccolo vademecum per la gestione quotidiana del malato di Alzheimer non in fase terminale che può aiutare la badante a organizzare al meglio il suo prezioso lavoro di accudimento:

  1. Procurarsi delle lavagnette o dei bloc-notes a quadretti dove annotare l’elenco delle cose da fare ogni giorno e gli orari, meglio se in stampatello e a colori, e posizionarle in bella vista. Si potrà quindi definire una sorta di routine della giornata (colazione, passeggiata, esercizi, pranzo, medicine, di nuovo passeggiata ecc.)
  2. Eliminare dagli ambienti domestici tutti gli elementi che potrebbero causare danno all’assistito, un po’ come si fa per i bambini piccoli, e cercare di precludere loro l’uso di cucina, gas, fornelli ecc. Anche la rimozione degli specchi può essere molto utile: infatti i pazienti affetti d’Alzheimer tendono a non riconoscersi allo specchio e l’immagine può provocare molta agitazione
  3. Tenere una luce accesa di notte può favorire un clima più distensivo che può conciliare maggiormente il sonno.
  4. Sistemare in zone protette (off limits per l’assistito) medicine e prodotti potenzialmente tossici, inclusi i detersivi.
  5. Attenzione anche al bagno: mai permettere loro di chiudersi in bagno o di lavarsi da soli.
  6. Lasciare l’incombenza della spesa a familiari o a terza persona, quindi avere sempre una lista pronta e cucinare una o due volte alla settimana porzionando le pietanze e sistemandole in congelatore. Se l’assistito/a è in grado di uscire, si può andare insieme a fare la spesa. Le persone con Alzheimer perdono presto il gusto del cibo e diventano inappetenti, per questo è utile studiare dei menù semplici ma gustosi, che possano stuzzicare l’appetito, magari facendo leva sulla memoria. In questo i familiari potranno essere di grande aiuto, sia per suggerire alla badante delle ricette, che portando al congiunto i suoi piatti preferiti di persona.
  7. Per dare una spinta emotiva e tenere al fresco la mente non limitare il paziente quando questi vuole fare qualcosa, piuttosto può essere utile coinvolgerlo nelle faccende quotidiane. Ad esempio svolgere piccoli lavoretti d’aiuto in casa come indicargli dove mettere a posto le tovaglie, ecc. Questi banali gesti quotidiano possono aiutare tantissimo l’anziano a far riaffiorare ricordi passati, e siccome il ricordo è “contagioso” il ricordare un episodio può scatenare un meccanismo a catena che faccia ricordare altri episodi.
  8. Non stravolgere la sua vita quotidiana, né la disposizione della casa: i punti di riferimento spaziali sono importantissimi agli occhi di un malato di Alzheimer: una sedia che è sempre stata in un posto, se spostata in un altro posto smetterà di “essere una sedia”, non la riconoscerà più, né riconoscerà essere quella una sedia, quindi limitate i cambiamenti.
  9. Tenere foto e oggetti importanti della vita dell’anziano ben in evidenza affinché nel guardarli possa ricordare qualcosa e tenere presente le persone care; magari ristampandole in un formato più grande, mettendovi delle etichette sopra per farlo orientare meglio.
  10. E utile anche mettere dei segnali particolari alle porte delle diverse stanze per renderle più riconoscibili.
  11. Far fare attività motoria all’anziano è importantissimo: infatti mantenere vivo il corpo può essere un fattore fondamentale per favorire anche la memoria , una semplice passeggiata, questo comporterà sicuramente un maggiore clima di serenità.
  12. I piccoli gesti ripetuti, le abitudini e i vari momenti del vissuto quotidiano possono aiutare l’anziano a restare calmo e a non perdere il suo senso dell’orientamento. Mutamenti improvvisi di abitudini o ambienti possono facilmente turbare l’anziano e farlo agitare, facendogli perdere il senso della quotidianità.
  13. Poiché, come tutti sanno, la malattia di Alzheimer incide prepotentemente sulla memoria a breve termine, è necessario dare la massima importanza al dialogo. La badante deve formulare frasi brevi e semplici, in modo che l’anziano non abbia grosse difficoltà a ricordarle, ripetere con dolcezza e con un tono pacato il concetto che si vuole esprimere. Sarà molto importante accettare gli eventuali tempi di risposta, spesso lunghi, ripetere attirando l’attenzione dell’assistito facendo attenzione anche al linguaggio del corpo. Soprattutto si dovrà dare importanza alla RI-CAPITOLAZIONE, cioè riprendere il più possibile le fila di un discorso senza dare per scontato ciò che si è detto un attimo prima.
  14. Un altro punto importante è il contatto fisico. Se viene gradito è importante che la badante dimostri affetto al paziente toccandolo mentre gli parla, così da farlo sentire accudito e risvegliare la sua attenzione.

 

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