Badante attenta problemi anziano

La funzione euristica della badante: l’importanza di accorgersi delle anomalie

La funzione euristica della badante è la capacità di accorgersi delle piccole anomalie che emergono dal paziente standovi a contatto, pressappoco, l’intera giornata; e per anomalie si intende quegli imprevisti di salute di cui né la famiglia né il paziente sapeva di poter accusare.

Funzione euristica è una espressione desunta dal lessico filosofico, “euristica” viene dal verbo greco “eurisko” che significa “trovare, scoprire”.

La badante, dunque, per il profilo clinico e non solo, del paziente, rappresenta un ruolo fondamentale poiché è l’unica persona che più dei medici sta a contatto con il paziente h24 (badante convivente h24) e conosce gli aspetti anche più nascosti, o meno evidenti, i quali non sempre escono fuori durante una visita. E’ per questo che una delle prime capacità di una badante è sapersi accorgere della buona salute del paziente, e non trascurare nessun dettaglio, né sottovalutare quei sintomi che possono essere trascurati in una persona giovane ed in salute.

Infatti: se una badante è chiamata ad occuparsi di un anziano, il quale viene previamente presentato come lucido e senza alcun problema a livello cognitivo, ma, data l’età avanzata, ha poca autosufficienza, compito della badante è quello di stare attenta affinché l’anziano possa svolgere le attività che svolgeva prima.

Ma, se la badante si accorge che l’anziano più volte cade in vuoti di memoria, che – seppur raramente e lievemente – nota che l’anziano non la riconosce immediatamente, è bene non trascurare questi sintomi che possono essere spie di una prossima e ben peggiore malattia come l’Alzheimer (badante per Alzheimer).

Funzione euristica della badante e riuscire a “prendere in tempo” le malattie

Riuscire a “prendere in tempo” determinate malattie – di cui certamente non si arresterà il loro corso, essendo degenerative, ma che possono essere rallentate – è importantissimo poiché una serie di esercizi e di cure riuscirebbero a capire innanzitutto a che stadio della malattia si è, e poi a capire quanto abbia influito sulla vita del paziente.

Solo la badante con la sua “funzione euristica”, dunque, scopritrice, può riuscire ad avvisare tempestivamente i cari, e dunque attuare una serie di controlli che risulterebbero salvifici per il paziente. Ciò significa che la badante, un po’ come la psicanalista, deve acuire i suoi sensi ed ascoltare il paziente proprio come si ascolta un paziente in psicanalisi, sebbene diametralmente diversi siano i punti di partenza: la psicanalisi subentra nel momento in cui il paziente non ne può più, e dunque decide di farsi aiutare per farsi capire; una badante, semplicemente e senza alcuna competenza medica, subentra nel momento in cui il paziente NON SA quello che ha né si accorge di avere qualcosa di strano, e sarà dunque, suo compito fargliene prendere coscienza. Innanzitutto all’anziano e poi alla famiglia.

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