Badante Italiana Caratteristiche

La Badante Italiana: Un Profilo Sociologico

AES Domicilio crede fermamente che se desideriamo che i nostri anziani non autosufficienti siano assistiti in modo adeguato e che di conseguenza il nostro modello di welfare sopravviva, dobbiamo prima di tutto sostenere i cosiddetti lavoratori del care.

Ogni tanto siamo soliti riportare delle esperienze di vita delle nostre badanti in modo da rendere più alla portata di tutti le loro vite, in modo da avvicinare maggiormente l’attenzione dei lettori a queste eroine dei nostri giorni. Ebbene oggi vorremmo evidenziare le difficoltà che esse vivono giornalmente, sia per il lavoro oggettivamente ricco di responsabilità e fatica, sia per le loro storie di vita, storie difficili, ma spesso anche molto emozionanti.

Per necessità useremo dei nomi di fantasia:

  • Erika, moldava, sostiene: “Non era autosufficiente, lo lavavo, pulivo, facevo le punture ecc”
  • Maria, cingalese, ha assistito per un certo periodo una signora: “Io la lavavo sempre, lei non voleva, urlava, aveva dolore (aveva subito una brutta caduta). Lei non ricordava della caduta. La vestivamo, lavavamo, davamo da mangiare”
  • Georgia, ucraina, ci racconta di quando era una ragazza poco più che ventenne: “la signora era malata e dovevo farle la doccia tutti i giorni da sola, è molto difficile, e poi la casa era troppo grande, aveva tre piani, e io dovevo fare tutte le pulizie, dovevo fare anche le pulizie oltre all’assistenza;” “In seguito, lavorando presso un’altra signora: “io facevo tanto per loro, io stavo con la signora tutto il giorno e poi si addormentava alle 2, alle 3, e io poi di giorno ero stanca… magari di notte lei voleva andare a fare la pipì, e io poi di giorno dovevo essere sveglia per stare con lei. Ho lavorato lì per quasi quattro anni;” Presso la terza famiglia, le cose non andarono meglio perchè anche lei era proprio malata, sono stata lì cinque anni, io facevo tutto, le cambiavo i pannolini, la lavavo, anche i capelli, tagliarli, mettere anche il colore, la doccia una volta a settimana però la signora era molto malata e nervosa, diceva anche brutte parole, lavavo la biancheria, proprio come una bambina, per un mese, giorno e notte, sempre tutta la giornata con lei;”

Sono parole piene di fatica, ma anche piene di vita, di in vissuto che sa di speranza, di sacrificio, di passione.