ora di religione

Educazione religiosa e ora di religione a scuola: cosa c’è da sapere

Aes Domicilio, che si occupa anche di doposcuola a Milano, approfondisce alcune tematiche sociali ed educative al fine di agevolare e mettere a disposizione strumenti nelle mani degli educatori e soprattutto dei genitori chiamati ogni giorno a gestire la vita dei propri figli.

Insegnamento religione cattolica

A breve inizierà la scuola e come ogni anno ciascun alunno delle scuole pubbliche non universitarie e di ogni ordine e grado deve scegliere se optare o meno per l’insegnamento della religione cattolica.
Il vigente concordato stabilisce che “la Repubblica italiana riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi dell’ordinamento fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare tale insegnamento.”

Ma cosa faranno i ragazzi se dovessero scegliere in senso negativo per l’ora di religione?
Una circolare del 1986 dispose la frequenza di attività integrative, ma nel linguaggio comune é diventata ‘l’ora del nulla o alternativa’.
Il Consiglio di Stato nel 2010 ha ritenuto che una volta espressa la scelta dallo studente, sussista un obbligo a carico della scuola di attivare tale insegnamento.
La scelta non puó dar luogo ad alcuna forma di discriminazione e i rapporti tra le autorità scolastiche e la Conferenza episcopale italiana devono definire le modalità di organizzazione delle lezioni di religione. L’intesa é stata raggiunta e stabilisce che la scelta ha effetto per tutto l’anno anche se ció non puó impedire di attuare una modifica durante l’anno: la materia dovrebbe permanere solo finche perduri la sua volontà di avvalersene.

Un’altra norma di derivazione pattizia vieta l’insegnamento religioso diffuso ossia la possibilità di farlo trapelare nascosto all’interno di altre materie. Ció riguarda la laicità della scuola e il tema é molto delicato perche investe la liberta religiosa, di pensiero e di apprendimento che va senza dubbio rispettata.
La questione rimane aperta, ad esempio, resta irrisolto il problema di una verifica di laicità dei contenuti didattici.