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La badante si dimette senza preavviso, cosa fare e cosa le spetta

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Può capitare che la badante o la colf decida di dimettersi senza preavviso, quindi di lasciare il posto di lavoro senza dare una comunicazione preventiva al datore di lavoro.

Le dimissioni sono una tipologia di risoluzione del rapporto di lavoro esplicitamente prevista dal Contratto Nazionale dei Collaboratori Domestici.

Nello specifico, si parla di dimissioni quando la decisione di risolvere il contratto è a capo della collaboratrice, mentre il datore di lavoro rimane solo un soggetto passivo di tale scelta.

In questo caso, sia la badante che la colf hanno l’obbligo di informare con anticipo la famiglia presso cui presta servizio della sua intenzione di lasciare il posto di lavoro (dimissioni con preavviso).

Può capitare che l’assistente domiciliare decida di dimettersi senza preavviso, ossia senza dare comunicazione preventiva al datore di lavoro. Si tratta di una decisione che può creare grande disagio e che, generalmente, conferisce il diritto alle famiglie ad ottenere un’indennità sostitutiva.

Esistono alcuni casi in cui, però, le dimissioni senza preavviso sono giustificate; si parla di dimissioni per giusta causa.

Dimissioni badante senza preavviso: quando interviene la giusta causa

Molte badanti o colf decidono di lasciare il posto di lavoro, quindi c’è la possibilità per la badante di dimettersi con il preavviso.

Le dimissioni per giusta causa invece sono un’ipotesi particolare di dimissione della badante.
Si tratta di un caso in cui il badante ad ore può recedere dal rapporto in tronco e, dunque, senza obbligo di dare un preavviso al datore di lavoro e con diritto al pagamento da parte di quest’ultimo dell’indennità.

Per giustificare le dimissioni senza preavviso si deve trattare di un comportamento del datore di lavoro che non consenta la prosecuzione neanche provvisoria del rapporto di lavoro.

Per costante indirizzo giurisprudenziale, la giusta causa alla base delle dimissioni della badante convivente è connessa a situazioni di obiettiva gravità che vengono principalmente individuate nell’inadempimento degli obblighi che costituiscono il corrispettivo della prestazione lavorativa e nella violazione del diritto del lavoratore al rispetto della propria personalità fisica e morale.

Tra le cause più frequenti di dimissioni per giusta causa, ad esempio, c’è il ritardato pagamento della retribuzione. Chiaramente sono altrettanto frequenti i casi in cui la giurisprudenza abbia escluso la sussistenza della giusta causa per tale ritardo.

Nel caso in cui la badante non dia il preavviso di licenziamento, l’ultima busta paga riceverà una riduzione, ovvero l’indennità sostitutiva che spetta al datore di lavoro. Il quantitativo dell’indennità sostitutiva varia rispetto al quantitativo di giornate di preavviso non fornite.

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Dimissioni colf e badante: le tempistiche da rispettare

Quando la badante o la colf decide di dimettersi, i tempi di preavviso variano in base all’impiego settimanale e all’anzianità acquisita dal lavoratore presso lo stesso datore di lavoro.

Per contratti che prevedono più di 24 ore settimanali è previsto un preavviso per le dimissioni pari a:

  • 8 giorni di calendario per il lavoratore con anzianità inferiore a 5 anni
  • 15 giorni di calendario per il lavoratore con anzianità superiore a 5 anni

Se il rapporto di lavoro prevede un impiego pari o inferiore a 24 ore settimanali, il preavviso per le dimissioni della badante dovrà essere:

  • 4 giorni di calendario per il lavoratore con massimo 2 anni di anzianità
  • 8 giorni di calendario per il lavoratore con più di 2 anni di anzianità

Infine, per quanto riguarda le dimissioni per le badanti conviventi, quindi le lavoratrici che usufruiscono con la famiglia di un alloggio, il periodo di preavviso deve essere pari a:

  • 15 giorni fino ad un anno di anzianità
  • 30 giorni per il lavoratore con oltre un anno di anzianità

Nel caso in cui questi termini non vengono rispettati, il datore di lavoro potrà rivalersi sulla badante per ottenere un’indennità sostitutiva.

Durante il preavviso la badante, la colf deve lavorare?

Nel caso la badante o la colf decida di interrompere il rapporto di lavoro per dimissioni con preavviso, secondo quanto previsto dal contratto nazionale, il lavoratore sarà tenuto a continuare a prestare il proprio servizio fino all’ultimo giorno di lavoro.

Cosa deve fare la famiglia se la badante convivente se ne va senza preavviso? I consigli di AES Domicilio

Sarai d’accordo con me che sarebbe meglio evitare che questa situazione si verifichi.

Ma cosa fare se ormai la badante se ne’è andata?

  • La cosa più importante è poter contare su una agenzia badanti seria e qualificata che ti possa supportare con il servizio di sostituzione badanti, ci sono infatti casi in cui le famiglie non possono rimanere senza un supporto. Affidandoti ad una agenzia seria ed esperta potrai far fronte a qualsiasi problema e quindi troverai presto una badante qualificata ed esperta.
  • Offrendo supporto alla nuova badante nei primi giorni di lavoro per agevolare il suo inserimento.
  • Fornendo assistenza alla nuova badante nel caso in cui l’assistito inizialmente la respinga, evitando che venga allontanata (un’evenienza già verificatasi più volte).
  • Definendo chiaramente i compiti e gli orari della nuova badante in conformità con il contratto collettivo nazionale, evitando sovraccarichi di lavoro, specialmente di notte e durante le ore di riposo. In sostanza, è importante verificare che il lavoro e le condizioni di vita garantiti siano gestibili.

Articolo aggiornato il 27/12/2023