Solitudine anziano badanti

La badante previene la tragedia della solitudine dell’anziano

Molti anziani vivono la loro vita in piena sintonia con il proprio partner; il più delle volte si sentono sempre più affini poiché il passare degli anni aiuta a conoscersi sempre di più, e ad apprezzare i propri difetti ed i difetti altrui, cercando di correggersi con lo sforzo quotidiano di mansioni e di esercizi, prima di tutto morali.Però questa sintonia, questo vivere insieme, ormai in simbiosi – potremmo dire – non fa che generare una ulteriore mancanza: la mancanza di saper affrontare la mancanza.Ovvero: quando si vive quotidianamente in due, sfruttando ogni minuto della propria giornata rivolgendo lo sguardo al proprio partner, si perde una componente fondamentale del nostro animo: il saper stare da soli, che non significa fare a meno dell’altro, o considerare che si stia meglio stando da soli, ma significa saper affrontare al meglio la distanza, il distacco.Molti sono i casi in cui l’anziano ha perso completamente la bussola della propria vita non appena sia venuto a mancare il proprio partner; e questo è fisiologico, è normale, perché la quotidianità, il proprio “essere” è come se fosse stato privato di qualcosa; non si era allenati alla “distanza”, a rivolgere lo sguardo “anche” altrove.Molti, purtroppo, sono i casi in cui un anziano ha deciso di togliersi la vita non appena ha appreso la morte del proprio partner, poiché troppo sarebbe stato lo smarrimento; si piomba in una solitudine che è peggiore della morte stessa.La presenza di una badante, a volte, all’interno di una famiglia composta da due anziani seppur autosufficienti, è importante anche per creare proprio questo campo di distanza, per creare un po’ di spazio tra le cose, che renda possibile, poi, abituarsi alla pur sempre tragica scomparsa di uno dei due partner.Con ciò non si sta affermando che una badante abbia il compito di riequilibrare il rapporto che c’è tra due persone, né tantomeno quello di dover rieducare ad una “autosufficienza emotiva” i due anziani, ma, semplicemente, quello di poter dare la possibilità di prendere confidenza, di nuovo, con sé stessi; la possibilità di rileggere uno sguardo esterno sulle cose che non faccia prendere “troppo sul serio” determinati eventi. Sebbene sembri paradossale, a volte, i grandi dolori sorgono proprio dalla incapacità di autoironia, dalla impossibilità di poter avere un altro sguardo sulle cose, che proprio il senso dell’umorismo invece offre. Una famosa battuta in un giornale di vignette americane diceva: “Mia moglie è morta. Sono sicuro che se mi vedesse vivo mi rimprovererebbe”. Ecco: in questa battuta è racchiuso tutto; e magari la presenza di una badante aiuterebbe a ridere di questa battuta ed anche a coglierne il senso.

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