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Perché vaccinare i bambini

PERCHÉ VACCINARE I NOSTRI BAMBINI?

Aes Domicilio occupandosi del settore infanzia e del servizio baby sitter, guarda alla salute dei nostri figli affinchè possiamo proteggerli dalle imprevedibili malattie che spesso minacciano la nostra quotidianità. Alla base della decisione di vaccinarsi esistono due dimensioni: una individuale ed una di popolazione. Dal punto di vista individuale, in presenza di una malattia prevenibile attraverso la vaccinazione che sia relativamente frequente, grave o fatale, e che comporti comunque una compromissione dello stato personale di benessere, appare chiaro come la vaccinazione rappresenti un vantaggio purché i prodotti vaccinali disponibili soddisfino opportune caratteristiche di efficacia e di tollerabilità.

Per le vaccinazioni disponibili e incluse nel calendario vaccinale del nostro Paese, tutte queste condizioni sono evidentemente soddisfatte. La probabilità di avere la malattia naturale e le sue complicazioni è enormemente più elevata di quella di subire effetti collaterali causati dagli stessi vaccini. In base a questo semplice principio vaccinarsi conviene.

I PROGRESSI E LA RICERCA

I vaccini oggi disponibili sono sempre più efficaci e sicuri, grazie ai progressi della ricerca medica ed alla complessa serie di controlli di qualità a cui vengono costantemente sottoposti. Oggi i bambini ricevono più vaccinazioni, perchè – rispetto al passato – siamo in grado di proteggerli per più malattie gravi o a rischio di gravi complicanze.La scelta di non vaccinare o di rinviare la vaccinazione significa esporre i nostri figli al rischio di ammalarsi.

Tuttavia è importante ricordare che le vaccinazioni agiscono indirettamente anche su quei bambini che, per particolari problemi immunitari non possono essere vaccinati.In Italia alcuni passi avanti sono stati fatti grazie all’introduzione, nel 1999, della vaccinazione trivalente MPR (morbillo-parotite-rosolia) che è stata inclusa ufficialmente nel calendario nazionale delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, con indicazioni per la somministrazione della prima dose per tutti i bambini a partire dai 12 mesi compiuti e comunque entro il 15° mese di vita, e con l’introduzione di una seconda dose all’età di 5-6 anni.

Ad ogni modo la situazione della copertura vaccinale nel nostro Paese risulta estremamente complessa: da un lato i dati mostrano come con la prima dose ci sia una buona copertura e come invece con la seconda dose (introdotta nel 2005) la copertura sia nettamente inferiore agli standard richiesti.

PROTEGGERE SE STESSI E GLI ALTRI

Per raggiungere e mantenere il successo delle vaccinazioni bisogna vaccinare il più alto numero di persone possibile. Senza prestare questa attenzione, riemerge il rischio di alcune malattie. Per questo motivo, per le malattie che si trasmettono da persona a persona, è importante continuare a vaccinare, anche se nel nostro paese non si verificano più certe malattie infettive.

Per le malattie che si trasmettono da persona a persona, le vaccinazioni rappresentano, oltre alla protezione dell’individuo vaccinato, una protezione per l’intera collettività. Nessun vaccino, infatti, ha un’efficacia del 100%, ma se la percentuale di persone vaccinate supera una certa soglia, vicina a questa percentuale, l’agente infettivo non può più circolare.