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L’educazione è donna

L’EDUCAZIONE È DONNA

AES Domicilio crede nelle donne: le sue badanti conviventi andrebbero celebrate ogni giorno. In un giorno simbolico come quello dell’otto Marzo non possiamo non soffermarci sul rispetto e sul ricordo della Donna come madre, figlia, amica, persona, moglie, bellezza e come tutto ciò che spesso nasconde bene dagli occhi altrui, agendo per gli altri ed al servizio di chi incontra. Non è importante esaltare la sua figura solo oggi, ma è necessario il ricordo, la celebrazione, soprattutto in un mondo dove sempre più si assiste a terribili tragedie, spesso non denunciate, ma sempre più oggetto di impegno da parte di associazioni, scuole e famiglie.

CELEBRAZIONE E RICORDO

L’impegno profuso a difesa e a protezione della donna esiste da moltissimi anni, sembra essere un fenomeno oggetto di trasformazione graduale, cui seguono molteplici interventi anche da parte delle istituzioni e della legislazione. Gli orrori, però non cessano, e sembrano moltiplicarsi. Può il ricordo concorrere ad evitare o per lo meno prevenire che i ragazzi si facciano promotori di gesti brutali?

Scuola e famiglia, ancora una volta rappresentano l’intreccio necessario affinché si cresca in modo responsabile e consapevole. Non possiamo negare, infatti, che la maggior parte degli episodi cui assistiamo dipendono o per lo meno sono condizionati dalle situazioni e dagli atteggiamenti che si sono appresi nel nucleo familiare.Laddove crediate ci siano esigenze particolari o/e incomprensioni, non bisogna assolutamente evitare di restare soli, di risolvere come si può: esistono delle figure che, in quanto mediatori, sapranno aiutarvi a collaborare e gestire il rapporto con i vostri figli, senza lasciarli in balia della violenza e delle difficoltà, soprattutto se adolescenziali.

DIRITTI E LEGGI

Il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha ribadito il costante impegno del MIUR nel promuovere programmi di educazione al rispetto di genere in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
“Educazione di genere significa educare al rispetto delle differenze per prevenire violenza o discriminazione.

Le scuole fanno già, e lo fanno bene, educazione di genere, come indicato dal comma 16 della legge 107, un insegnamento trasversale che altro non è che educazione alle pari opportunità e alla lotta alle discriminazioni, tutte, a partire da quella di genere. Anche come forma di prevenzione della violenza: contro il sessismo, l’omofobia, l’intolleranza per le differenze. In nome di un rispetto per la persona dovuto a tutti e che va ribadito e praticato a scuola fin da piccoli.

Nuove leggi depositate per introdurre l’ora di educazione sentimentale? Non basta un’ora. Noi abbiamo detto che in tutte le ore, non in una, con tutte le discipline si deve insegnare consapevolmente il rispetto di genere. E che le azioni che si prefiggono questo scopo vanno previste, progettate e inserite nel piano triennale dell’offerta formativa. Non è un optional, è già legge: comma 16, legge 107.”

Data la centralità dell’educazione in quasi ogni settore che approfondiamo, ma soprattutto, consapevoli del suo ruolo nella famiglia e nella vita, sarà chiara la scelta di questo titolo “L’EDUCAZIONE È DONNA”